Mi soffermo poco davanti alle altrui sventure e disgrazie. Le seguo, a botta calda, giusto per capire, sentire opinioni, ma solo per decidere con me stesso da che parte stare, o se davvero una parte in cui stare c'è veramente. Ho odiato, in questi giorni, la strumentalizzazione dell'anniversario delle Twin Towers, solo perché dentro di me certe cose restano chiuse, come in conserva, per un uso futuro, per aiutarmi un domani a riflettere o a decidere, o a esprimermi.
Il mondo ha tante montagne, tanti laghi, tante pianure, tutti diversi tra loro. Lo stesso sono i popoli, ognuno dei quali ha proprie culture. Una montagna non si sposta di punto in bianco, la si deve sgretolare, poco alla volta possiamo spostarla. Lo stesso fenomeno accade per la cultura dei popoli, piano piano è possibile variarne la cultura, ma solo piano piano, di punto e in bianco sarebbe solo un trauma negativo.
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