Lo Hobbit AMM 2.0

Sono quasi 20 anni che il Signore degli Anelli ha trovato un’adeguata e, soprattutto, completa trasposizione cinematografica1Tutti i precedenti tentativi avevano regalato al mondo soltanto opere parziali e incomplete. e, per quanto non particolarmente fedele al racconto scritto da Tolkien, è nell’insieme un piccolo capolavoro. Il mio personalissimo progetto di condensare i tre film in uno solo si è dunque protratto per la considerevole distanza temporale di quasi due decenni.

Mi rendevo perfettamente conto che avrebbe significato imbarcarmi in un’impresa titanica, perché non implicava solamente tagliare qualche dialogo o scena qui e là, ma era necessario spostare cronologicamente alcuni eventi e, soprattutto, modificare dialoghi e accadimenti per cercare per quanto possibile di tornare alla storia originale. Continuavo quindi a procrastinare, pur senza demordere.

L’occasione è arrivata con l’uscita di una nuova trilogia di pellicole dedicate allo Hobbit, il mio romanzo preferito. Qui Peter Jackson si è davvero sbizzarrito, stravolgendo tutto: storia, personaggi, eventi, motivazioni personali dei protagonisti e togliendo qualsivoglia elemento fiabesco.2Lo Hobbit ne ha in abbondanza.

Non potevo guardarlo in questa incarnazione, proprio non potevo.

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La prima, prima edizione

Sottotitolo: Eccallà, doveva succedere…

Il 21 Settembre del 1937 usciva in Gran Bretagna la prima edizione dello Hobbit. Non era un'edizione brutta, sudicia e umida, piena di vermi e intrisa di muffa, e nemmeno un'edizione spoglia, arida e scarna, senza niente da leggere o da sfogliare: era un'edizione hobbit, vale a dire comoda.

Stampata con una tiratura di sole 1.500 copie presentava, stampata in quattro colori (a opera dello stesso Tolkien), una meravigliosa sopracoperta sulla quale, in modo estremamente schematico, era raffigurato l'intero viaggio della Compagnia di Thorin Scudodiquercia verso la Montagna Solitaria. A dirla tutta, nel disegno originario di Tolkien c’erano cinque colori — il drago Smaug e il sole avrebbero dovuto essere rossi — ma l'editore, George Allen & Unwin, ha ritenuto l'aggiunta di una quinta tonalità troppo dispendiosa.

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Quando ti dondola la cassapanca…

… ma i libri di Fabio Volo sono troppo sottili.

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La prima Compagnia dell'Anello

Ho cercato in lungo e in largo il testo della prima edizione italiana del Signore degli Anelli, pubblicata orfana del secondo e terzo volume dalla casa editrice Astrolabio-Ubaldini nel 1967.

È un libro rarissimo, stampato (si dice) in sole 4-500 copie, tutte ormai in mano a fortunati collezionisti e con un valore commerciale che supera abbondantemente svariate migliaia di euro. Mi sarei semplicemente accontentato di poterlo leggere, in quanto contiene la localizzazione primordiale di Vittoria Alliata di Villafranca, senza le numerosissime correzioni apportate tre anni dopo da Quirino Principe, e che costituiscono la versione classica del Signore degli Anelli che tutti conosciamo.

Con mia immensa gioia, e grazie all'apprezzatissimo lavoro degli Hobbit di biblioteca, due ragazzi appassionati di Tolkien che lo posseggono e mi hanno fornito le foto delle prime pagine del libro, posso finalmente (dopo alcune tediosissime nottate passate a trascriverle) mettere a disposizione di tutti il primo capitolo. Perché sono convinto che beni rari e preziosi come questo debbano essere di pubblico dominio.

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La calligrafia della Terra di Mezzo

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TUTTOTOLKIEN

Questa pagina ha lo scopo di raccogliere e (tentare di ordinare) tutti gli articoli su J.R.R. Tolkien che ho pubblicato nel corso degli anni.

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Il mio tesssoro!

Con il permesso di Mian, ho fatto una piccola pazzia.1Non necessariamente in questo ordine… ;)

Copertina

Il gioiellino nella foto ha quasi cinque decadi, ed è la prima edizione italiana dello Hobbit (Adelphi, Ottobre 1973). È un libro che amo più di (quasi) qualsiasi altra cosa al mondo.

Certo, mi sarebbe piaciuto (e mi piacerebbe tuttora) avere 16.000 euro a disposizione per poter entrare in possesso della prima edizione inglese, stampata in sole 1.500 copie; ma già così ho raggiunto il mio personalissimo Santo Graal, che inseguivo da fin troppo tempo. :)

L'occasione si è presentata sotto forma di un'asta su Ebay, in un periodo in cui sto cercando di vuotare il ripostiglio dalle centinaia di cianfrusaglie che si sono accumulate negli anni ma che, essendo ancora perfettamente operative, non ho mai avuto il cuore di gettare via.

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La traduzione del Signore degli Anelli

Quirino Principe
Nota

Ho trovato questo articolo (presumibilmente del 2003) mentre cercavo di approfondire la travagliata vicenda della traduzione italiana del Signore degli Anelli, e l'ho trovato molto interessante. Quirino Principe ha avuto un ruolo rilevante nel plasmare il romanzo di Tolkien nella forma in cui lo conosciamo oggi.

Ho deciso di pubblicare il testo integralmente, racchiudendo i paragrafi che ritengo poco inerenti all'argomento dentro cassettini espandibili.

Note sulla vicenda editoriale di Tolkien in Italia

L’avvento di Tolkien in Italia è una storia da narrarsi in breve, tutt’altro che complicata per ciò che riguarda i fatti puri e semplici. È molto intricata, e richiederebbe un discorso lungo e analitico, se la poniamo in relazione con le controversie ideologiche degli anni Settanta e Ottanta, e con gli indecorosi tentativi di strumentalizzazione che sono stati messi in atto di recente da varie parti. Per fortuna mia e dei lettori, ho il compito di parlare soltanto del primo aspetto, anche se non giuro di non sfiorare mai il secondo.

Il caso, che mi è stato benevolo, ha voluto che la vicenda editoriale di John Ronald Reuel Tolkien in Italia sia in gran parte legata al mio lavoro. Era, credo, il 1964 quando mi fu noto per la prima volta il nome dello scrittore anglo-sudafricano, e non per The Lord of the Rings bensì grazie a una citazione che fuggevolmente, in un libro sulle poetiche della fiaba, chiamava in causa Tree and Leaf. Dell’opera maggiore udii parlare Elémire Zolla nel 1968. Ne fui molto incuriosito, e decisi che avrei letto The Lord of the Rings non appena fosse possibile. Nessun presentimento, allora, di ciò che avrebbe riempito la mia esistenza per anni.

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Che fine hanno fatto i Nani dello Hobbit?

Tredici Nani hanno preso parte alla grande avventura di Bilbo Baggins, alla ricerca del tesoro del drago Smaug e alla riconquista dell'antico regno di Erebor. Molti ne sono emersi vincitori, qualcuno non ce l'ha fatta ed è perito durante l'impresa.

Bilbo Baggins

Quale è stato, dunque, il destino di questi valorosi personaggi? Al termine della Battaglia dei Cinque Eserciti i sopravvissuti si sono insediati a Erebor, per aiutare il nuovo Re sotto la Montagna, Daín II Piediferro, a ripristinarne l'antico splendore. In seguito, nel 2989, alcuni Nani si sono recati a Moria con l'intenzione di rivendicarne nuovamente possesso, dopo che era caduta nelle mani degli orchi.

Come è andata a finire? Vediamolo insieme, nell'ordine in cui i tredici personaggi si sono presentati alla porta di casa Baggins.

Da notare che le immagini sono ispirate ai Nani del (pessimo) film di Peter Jackson e pertanto si differenziano considerevolmente dalle descrizioni di Tolkien (ma trovo che molti di loro, a parte Thorin, Kíli e Ori, siano parecchio azzeccati).

Una curiosità: nello Hobbit nessun Nano ha nomi accentati, nel Signore degli Anelli inglese alcuni sì. Glóin, sempre nel SdA italiano, è l'unico ad avere l'accento anche nella traduzione Alliata/Principe.1Tuttavia, nella più recente traduzione di Ottavio Fatica, tutti i nomi sono finalmente riportati in maniera corretta.

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Il Signore degli Anelli AMM 1.1

Ce l'ho fatta, ci sono riuscito!

Come già era accaduto quasi un annetto fa con lo Hobbit, ho ri-editato i tre film del Signore degli Anelli di Peter Jackson creandone uno unico1Ben 170 ore di encoding h265, ovvero 7 giorni di ventola del Mac al 100%!, e rendendolo (il più possibile) coerente con la storia dell'opera magna di J.R.R. Tolkien.

Perché?

Per quanto acclamate quasi universalmente dal mondo intero, a me le opere cinematografiche di Peter Jackson dedicate alla Terra di Mezzo non hanno mai entusiasmato particolarmente (soprattutto lo Hobbit, che reputo una grande schifezza). Lui è un regista molto valido, con una visione di insieme pazzesca, capace di unire attori fisionomicamente azzeccatissimi a scenografie e costumi perfetti, effetti speciali più che adeguati e un'atmosfera eccezionale.

Ma ha sempre avuto anche questo bruttissimo vizio di cambiare le storie. Comprendo che parte della responsabilità è sicuramente imputabile alla casa di produzione, perché un film moderno deve sottostare a regole economiche ben precise e attrarre quanti più spettatori possibili. Quindi ci saranno forzatamente scene d'amore, personaggi buffi per divertire i bambini, azioni esageratamente drammatiche, antagonisti efferati e così via.

Però un conto è estremizzare una scena, un'altra riscriverla completamente. O cambiare i ruoli ai personaggi, o i personaggi stessi. E, in ogni caso, se il risultato è qualcosa di meno bello della situazione originale, allora proprio non capisco perché gettare alle ortiche tempo e risorse.

Ogni singola volta che Jackson si allontana dal libro lo fa in modo banale, prevedibile, inutile e noioso.

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Al Cavallino Inalberato con Passolungo il forestale

È di questi giorni la notizia di una nuova edizione del Signore degli Anelli, localizzata nella nostra lingua da Ottavio Fatica. Per chi non lo conoscesse è un traduttore piuttosto quadrato, amante delle trasposizioni fedeli alle opere originali e dell'utilizzo di un italiano molto arcaicizzato, ovvero di non immediata comprensione.

Per questo motivo non ci sono vie di mezzo: o lo si odia, o lo si ama.

Ho avuto modo di leggere i primi capitoli del suo lavoro su Moby Dick, che all'epoca aveva suscitato aspre polemiche proprio per l'apparente difficoltà di lettura. Io non sono Umberto Eco ma non ho avuto alcun problema a leggerlo e, anzi, mi è molto piaciuto.

Per questo motivo ho accolto con molto entusiasmo questa sua ultima… Fatica. ;)

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Lo Hobbit AMM 1.0

Aggiornamento!

Esiste una versione più recente di questo film, e il relativo articolo lo trovi qui. Ho deciso di non rimuovere questa pagina perché contiene maggiori dettagli sul perché sia nato il progetto. È quindi consigliabile leggere prima qui e poi passare all'altro.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

In un buco nella terra viveva uno Hobbit…

… e in quello stesso buco dovrebbe rintanarsi, per la vergogna, Peter Jackson.

Ma andiamo con ordine.

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Lego 79003 Mini-ME

cover

Ci sono ricascato. :)

Mentre navigavo distrattamente su Google sono incappato in un interessante esperimento: qualcuno ha provato a creare una mini versione del set di casa Baggins:

Progetto di Eoghann Irving
Progetto originale di Eoghann Irving.
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Un incontro inatteso

Bag's End

Mi auguri un buon giorno, o vuoi dire che è un buon giorno che mi piaccia o no? O che quest’oggi ti senti buono, o che è un giorno in cui si deve essere buoni?

Gandalf

Il presente post raggruppa tutta la serie di articoli che ho dedicato allo splendido set Lego 79003:

Un'edizione inaspettata
Erbe aromatiche e coniglio al ragù
Tutti a tavola!
Al vostro servizio
Un tetto sopra la testa
Lego 79003 Mini-ME

Tutti a tavola!

Oggi ho cominciato l'ampliamento del Salone di casa Baggins

La prima cosa che ho fatto è stata montare la porta versione 21Maggiori informazioni sulle porte qui.

Versione 2 - Fronte.
Versione 2 – Fronte.

In tutta sincerità preferisco di gran lunga assi reali al posto di quelle disegnate. Ho anche invertito l'apertura del cancello, mi sembrava più naturale.

Versione 2 - Retro.
Versione 2 – Retro.

Una volta agganciata ai cardini la differenza con quella rotonda (versione 1) è minima. Gli spigoli si confondono col muro retrostante, pertanto il look finale non ne risente.

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Un tetto sopra la testa

Questo sarà un articolo brevissimo, perché in fondo non c'è poi molto da dire.

Le modifiche a casa Baggins sono ormai pressoché ultimate. Ho ordinato tutti i pezzi necessari e nelle prossime settimane dovrebbero arrivare.
Il problema è che stare con le mani in mano è difficile, ho quindi deciso di apportare qualche miglioria al tetto della casa. Che poi tecnicamente più che un tetto è proprio il terreno, perché i buchi hobbit vengono scavati dentro le colline.

Modello originale.
Modello originale.
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Erbe aromatiche e coniglio al ragù

Ricapitoliamo: Scopro che cinque anni fa Lego rilascia un set dedicato a casa Baggins. Io adoro Tolkien e, in particolare, lo Hobbit per cui devo averlo. Per una botta di culo inaspettata lo pago più o meno il prezzo originario. Nel libro però i Nani sono tredici, qui ne vengono forniti soltanto quattro. Comincio una frenetica ricerca che mi porta a pagarli sostanzialmente il doppio della casa. Finalmente, dopo altre peripezie più o meno degne di nota, arrivano tutti.

Missione compiuta e via a inventarmi qualcos'altro di nuovo? Ma manco per il cavolo! Adesso è necessario riuscire a sistemarli tutti all'interno di quel minuscolo buco Hobbit.1Buco sì, ma "non brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo…"

Hmmm… come procedere? Semplice, lancio il fedele Lego Digital Designer e mi metto al lavoro…

Versione originale
Versione originale
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"Al vostro servizio!"

I Nani, in ordine di arrivo a casa Baggins.

Aveva a malapena girato la maniglia, che furono tutti dentro, facendo cortesi cenni di saluto e dicendo: “Al vostro servizio!” uno dopo l’altro. Dori, Nori, Ori, Óin e Glóin erano i loro nomi; e di lì a poco due cappucci purpurei, un cappuccio grigio, un cappuccio marrone e un cappuccio bianco pendevano dall’attaccapanni e i nani si avviavano a grandi passi per raggiungere gli altri, con le manone ficcate nelle cinture d’oro e d’argento. Era già diventata quasi una folla. Qualcuno chiese della birra chiara, qualcun altro della birra scura, uno il caffè e tutti delle torte…

Lo Hobbit

Allora1Non si comincia mai una frase con "allora"!, tre giorni fa il set Lego 79003 è finalmente arrivato e, come è ormai mia consuetudine, ho cominciato a montarlo un po' alla volta.

Ci ho messo davvero poco, perché era composto solo da quattro sacchettini, per un totale di 622 pezzi.

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Un'edizione inaspettata

Siccome sono sempre l'ultimo a sapere le cose, ho scoperto da pochi giorni che nel 2012, in concomitanza con l'uscita del pessimo film di PJ, Lego ha sfornato questo piccolo capolavoro: casa Baggins.

Lego 79003 - Un incontro inaspettato.
Lego 79003 – Un incontro inaspettato. (2012)

Nonostante abbia sviluppato un odio viscerale nei confronti della pellicola, che stravolge quasi tutte le vicende originali, trovo la scelta di luoghi e personaggi molto azzeccata, e Lego è riuscita a condensarla magicamente all'interno di questo gioiellino, che risponde al nome ufficiale di "79003 – Un incontro inaspettato" e mette allegria solo a guardarlo.

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Allora, ricapitolando…

Mappa della Terra-di-Contorno
Apri il link in un nuovo pannello per una risoluzione più elevata.

"Ricapitolando"… libro… Afferrata la sottile ironia? ;P

Vabbè, veniamo al dunque. Come ho già affermato in questo articolo ho scritto un libro1Disponibile anche in versione brossurata e con copertina rigida (in realtà le edizioni fisiche non esistono più da un po’ di tempo)., una parodia del Signore degli Anelli.
Potrebbe esistere un racconto fantasy senza la relativa mappa?
Sì, però ho deciso di crearla lo stesso.

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