Ci siamo lasciati qualche giorno fa con la (relativamente) avvilente notizia della dipartita della mia fedele Jenny, pace ai circuiti integrati suoi.
Dopo una frenetica ricerca, durata un'intera giornata (per i miei standard si è trattato di una cerca velocissima, perché non potevo stare senza), ho individuato quella che spero sarà una degna succeditrice.
Un paio di giorni fa la mia fedele tavoletta grafica ha deciso che era arrivato il momento giusto per andarsene in pensione. In realtà non è andata proprio in questo modo, si è spenta inesorabilmente come una candela.
Ammetto di essere un blogger estremamente incostante. Passano spesso numerosi mesi tra un post e l’altro e questo piccolo sito dà un po’ l’impressione di essere abbandonato.
In realtà faccio tante cose, ho molte idee e progetti; molti dei quali non si concretizzano nel lungo termine, ma mi forniscono comunque nuovi spunti per realizzare qualcosa di interessante che alla fine riesce finalmente a vedere la luce.
Ho quindi deciso di pubblicare una piccola rubrica a cadenza mensile, nella quale mostrerò a cosa sto lavorando. Non tutto, perché a volte creo regali di compleanno o Natale per gli amici (comincio generalmente già a Gennaio) e non posso scriverlo pubblicamente, altrimenti ciao ciao sorpresa.
Ma credo di averne a sufficienza per riempire un articolo. Articolo che sarà naturalmente dinamico: si aggiornerà nell’arco dei trenta1… ventotto… trentuno… giorni, nel caso sentissi la necessità di aggiungere o modificare qualcosa.
Ieri, mentre facevo un po' di ordine nella mia libreria multimediale, ho deciso di ridisegnare le locandine dei film di Tolkien. Non sono mai stato un fan dei poster coi faccioni degli attori, pessima tradizione inaugurata dalle più recenti trilogie di Star Wars.
Qui in Italia Tolkien ha sempre diviso. Nei primi anni dalla pubblicazione delle sue opere, lo scontro era principalmente politico; chi diceva che era un romanzo di destra, chi diceva che non lo era, e giù a darsi bastonate. Poi, col tempo, gli animi si sono placati e abbiamo avuto un periodo relativamente tranquillo nel quale ci si limitava a leggere e ad apprezzare i suoi capolavori. Da un paio di anni a questa parte è però sorto un nuovo contrasto, che riguarda la vecchia e la nuova traduzione, e le modalità che hanno portato a uno scontro prima verbale e poi legale tra le parti in causa. Personalmente ho sempre evitato tutte queste polemiche, che ritengo inutili e sterili: Mi piace Tolkien, leggo Tolkien. Punto.
La mia collaborazione con l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani si è limitata a un piccolo scherzo, che trovavo simpatico e intrigante, così come tutto il progetto che c'è dietro.
Ho naturalmente le mie opinioni per quanto riguarda le due traduzioni, che sono solo mie e al di sopra di tutto il rumore che leggo online.
Queste riproduzioni sono da considerarsi un omaggio alla prima traduzione del Signore degli Anelli, che è il libro con cui sono cresciuto. Nel malaugurato caso (mi auguro solo frutto di mie preoccupazioni infondate) qualcuno possa ritenersi offeso, si sappia non era assolutamente mia intenzione. Per me è una semplice e sincera manifestazione d'amore per una traduzione che adoro.
Poco più di un anno fa, all'incirca ai primi di Marzo 2020, ho intrapreso un progetto titanico e segretissimo. Oggi i tempi sono maturi per poterne parlare (o per finire dietro le sbarre, vediamo…).
Ho perso il conto di quante volte abbia finora nominato la "prima edizione" italiana del Signore degli Anelli in questo blog, per cui non andrò per le lunghe: Nel 1967 la casa editrice Astrolabio ha portato il romanzo in Italia e ne ha messo in commercio la prima parte, con l'intenzione di completare l'opera pubblicando le due rimanenti entro l'anno successivo. Lo scarso successo di vendite ha decretato la fine del progetto. In seguito tutti i diritti della traduzione sono stati donati a Rusconi e sappiamo tutti come è andata a finire.
Non ho (ri)disegnato queste mappe, sono 100% opera di Christopher Tolkien.
Ma andiamo con ordine…
A differenza della travagliata storia delle mappe del Signore degli Anelli (solo quest'anno Bompiani è riuscita a includerle tutte e tre nel suo nuovo volume unico, benché piuttosto bruttine), lo Hobbit le ha sempre avute tutte, già tradotte sin dalla prima edizione.
Siccome ne avevo bisogno per un progetto di cui vi parlerò tra circa un mesetto, perché per il momento è super top secret (ora posso svelarlo, è questo), e mi servivano originali, ho cominciato a scartabellare tutte le mie edizioni italiane per trovare quelle stampate meglio.
E, indovina un po'? Le migliori in assoluto sono quelle allegate alla prima edizione italiana pubblicata da Adelphi! Sì lo so, è ridicolo: dover prendere un libro di mezzo secolo fa perché Bompiani non si è mai sbattuta per inserire mappe qualitativamente decenti nelle proprie edizioni.
E non sto parlando di piccoli dettagli visibili solo con la lente…
Per capirci, quella sopra è la mappa dell'attuale edizione Deluxe Bompiani rilegata, la versione più lussuosa esistente, attualmente in vendita a ben 30 euro. Quella sotto è la prima edizione italiana del 1973.
Questo è un articolo che ho pubblicato alcuni mesi fa ma che ho deciso di riscrivere e riorganizzare, perché le copertine stavano aumentando a vista d'occhio e preferisco non dover ricorrere a pagine multiple per visualizzarle tutte. Ora ci sono dei semplici link, soluzione che mi sembra più semplice e pulita.
In questi giorni, complice l'acquisto di un nuovo televisore e conseguente riorganizzazione di applicazioni e file multimediali, sono passato da Kodi a Plex.
Ne ho approfittato per dare un'impostazione grafica coerente alla mia collezione di film, creando alcuni poster minimal, perché adoro quest'arte.
Preciso subito che sono copertine fatte al volo, massimo 5-10 minuti l'una, pertanto non sono il massimo della bellezza o della semplificazione: la prima cosa che mi è venuta in mente l'ho buttata giù di getto e appiccicata sopra.
Alcuni disegni non sono miei, li ho presi da Google e adattati o ridisegnati per dar loro un po' di coerenza con gli altri poster, ma tutti gli eventuali diritti rimangono naturalmente dei rispettivi proprietari.
Le ciambelline nella parte superiore di alcuni poster sono una rappresentazione grafica di DVD multipli, per ricordarmi che sono collezioni, ovvero raccolte di film.
Facci quello che vuoi; io li metto qui, così un domani che ne avrò nuovamente bisogno, saprò dove trovarli. :)
Questo post è un pochino più al passo sugli ultimi anni…
Mi piace muovere il mouse, premere bottoni e far scivolare la punta del pennino sulla tavoletta grafica. :)
Questa è una selezione di alcuni lavori2Vabbè, non proprio lavori… Quelli non posso per ovvi motivi o semplicemente perché sono troppo noiosi. :) che ho svolto negli ultimi anni.
Il logo di Lemonskin è nato in concomitanza col nome della società.1Di sviluppo di applicazioni per piattaforma iOS.
Era necessario trovare un dominio WEB che fosse disponibile, impresa piuttosto impegnativa di questi tempi.
2011
Correva l'anno 2011, cominciavamo la nostra avventura nello sviluppo di applicazioni iOS e serviva un simbolo identificativo per distinguerci nell'oceano di altri sviluppatori.
L'idea iniziale, com'è prevedibile, è stata una fetta di limone2In realtà mezzo limone, visto frontalmente.. Dopo aver considerato varie forme e angolazioni — intero, a fette, a spicchi… — l'idea di averlo pronto da spremere ci piaceva.