Non possiedo l'edizione fisica di Shadow of the Colossus per Playstation 4 perché ho acquistato l'edizione digitale. E possiedo l'edizione digitale perché i maledetti incapaci di Sony, pur avendo promesso che l'edizione speciale del gioco sarebbe arrivata in Italia, non hanno mai mantenuto la promessa; e la versione normale aveva una cover bruttissima.
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La mappa di Shadow of the Colossus
Uno dei videogiochi a cui ho giocato di più in vita mia (forse addirittura più di Diablo 1) è Shadow of the Colossus, un titolo che, per quanti link possa provare inserire nell'articolo, non renderanno mai un'idea generale dell'esperienza emotiva che è in grado di regalare a pochi, fortunati giocatori.
Per cui non ci proverò. Se conosci SOTC sai cosa intendo, altrimenti guarda le immagini che seguiranno, magari ti faranno venire la voglia di provarlo.
Un giorno mi è venuta voglia di dedicargli una mappa. Per inciso, nel gioco ce n'è già una ma, per quanto artisticamente molto bella, è piuttosto confusionaria. Tra l'altro parte completamente coperta dalle nuvole (vedi sotto), per poi aprirsi piano piano, e aggiungere dettagli man mano che si progredisce nella storia.1Non fare caso alla qualità delle immagini, le ho trovate al volo su Internet e non avevo voglia di elaborarle. Ma rendono l'idea.
Continua a leggereLa battaglia dei campi del Pelennor
Per chi non la conoscesse, quella dei campi del Pelennor è stata la battaglia più sanguinosa e imponente del Signore degli Anelli, durante la quale tutte le forze congiunte di Sauron (Barad-dûr, Minas Morgul, Haradrim, Sudroni, Uomini malvagi di Rhûn e Khand) hanno assediato la città di Minas Tirith con l'intenzione di travolgere e sterminare i Popoli Liberi.1Una curiosità: si pronuncia Pelènnor e non Pèlennor.
Tomás Hijo è uno straordinario artista spagnolo, specializzato in linoleografie.2Ok, veloce chiarimento: la linoleografia (da non confondere con la litografia o la serigrafia… lo so, è un mondo difficile) è una tecnica di stampa su carta, cartone o stoffa mediante l'utilizzo di una matrice ricavata per incisione da una porzione di linoleum (in sostanza un pezzo di gomma rigida). Il nome deriva dal nome del supporto (linoleum) e dal greco "grapho" (scrivere). La matrice può essere utilizzata per stampare diverse copie del progetto, fino a che non si consuma. Ho scoperto per puro caso che qualche anno fa ha realizzato alcune opere dedicate al Signore degli Anelli. Purtroppo sul suo sito non sono più presenti perché la Tolkien Estate, ovvero l'organizzazione che detiene i diritti delle opere di J.R.R. gliele ha fatte rimuovere.3Ora, io capisco che in ballo c'è sempre il vil danaro ma, quando qualcosa è davvero bello, bisognerebbe permettere al mondo beneficiarne (magari facendo pagare una percentuale sui guadagni, invece di intimarne la distruzione). Ma io non conto niente, per cui mi limito a esprimere la mia insignificante opinione in merito.
Continua a leggereLe cose mie
Gli anni che sto passando su questo blog (sono ormai più di venti!) si stanno rivelando molto prolifici. Ho realizzato tanti progetti, alcuni strampalati, alcuni più utili e concreti. Ma tutti mi hanno regalato soddisfazioni e divertimento.
Voglio dedicare loro un piccolo articoletto, che racchiuderà le tappe più rilevanti. Non includerò tutto, per esempio lascerò fuori tutte le mie modifiche ai set Lego1Per quelle basta selezionare il tag Lego., le svariate watchface che ho creato per il mio smartwatch2Se ti interessano, sono qui. o le opere minori, come il Contrattino da Scassinatore3Qui. e simili.
Continua a leggereZelda 100%
Ho terminato Zelda: Breath of the Wild. Al 100%. Ho fatto tutto, ma proprio tutto quello che si poteva fare, e mi sono goduto ogni singolo istante.
Mi sono anche incazzato, e mica poco, perché chi ci ha giocato sa bene quanto possa essere frustrante ed esasperante a tratti.
Ma è anche una storia bellissima e appassionante.
Ecco come è andata…
Continua a leggereLa copertina di Zelda
Sono un po' di settimane che non posto più niente qui sul blog. La verità è che mi sono stancato di disegnare mappe, per cui penso di prendermi una piccola pausa. Non che me ne sia stato con le mani in mano, alcune idee mi sono venute, però mancava la voglia di portarle avanti.
Contemporaneamente, e probabilmente anche la principale causa di cui sopra, mi sono comprato uno Switch, perché l'imminente arrivo del nuovo capitolo di Zelda mi ha fatto tornare la voglia di rigiocare il precedente, Breath of the Wild (che anni fa avevo terminato su Wii U).
Continua a leggereSU LE MANIII!!
Questo sito ha un photobomber ufficiale.
Fino a oggi ha importunato soltanto gli articoli sui Masters of the Universe, con numerose comparsate qui e là; ma ho il sospetto che in futuro potremmo incontrarlo più spesso.
E non sono certo che sarà una cosa positiva…
Continua a leggere"Per il potere di STOGRAYSKULL!"
Se sei una persona dalla lunga memoria, ricorderai che poco più di due anni addietro ho pubblicato un articolo sul restauro degli elastici che tengono insieme le gambe dei vecchi Masters of the Universe anni '80. Per l'occasione, dal momento che Mattel se n'era uscita con una nuova fiammante riedizione denominata Origins, ne ho approfittato per mostrarli velocemente nell'immagine di apertura.
Da allora se ne sono rimasti buoni e tranquilli all'interno delle loro confezioni, anche e soprattutto perché odio esporre oggetti all'aria aperta (sono uno da o vetrinetta o morte!). Ma oggi è arrivato, anche per loro, il momento di uscire alla ribalta e godersi i canonici quindici minuti di notorietà.
Continua a leggereMarònn of the Universe
Dei Masters of the Universe non so molto. I cartoni animati non li ho mai guardati perché mi sono sempre sembrati un po' ingenui, ridicoli e probabilmente adatti a un pubblico molto giovane. Ma le action figure erano fighe.
Mio cugino le aveva tutte (oh, tutte!), castelli e veicoli compresi.
Io che ero povero, invece, ne possedevo solo una, He-Man. Da un lato mi piaceva un sacco perché gli anni '80 erano l'epoca dei vari Schwarzenegger, Stallone e compagnia bella e i muscoloni esagerati andavano per la maggiore. Dall'altra queste action figure mi stavano altamente sul cazzo perché non potevo credere che in un periodo nel quale Big-Jim aveva addirittura braccia in similpelle, col bicipite che si gonfiava quando si piegava l'articolazione, Mattel se ne usciva con dei pupazzetti con gomiti e ginocchia fissi.
Ma vabbè, è andata come è andata e i Masters of the Universe (MOTU per gli amici) sono entrati nella storia. Il mio He-Man è invece uscito dalla mia vita, vittima probabilmente di quel destino a cui vanno incontro tutti i giocattoli poco custoditi: mamma, amiche, figli piccoli, ciao.
Continua a leggerePer il potere di Grayskull!
Il mondo dei Masters of the Universe non mi ha mai fatto particolarmente impazzire. Da bambino osservavo il mio He-Man superpompato e mi chiedevo perché diavolo Mattel avesse deciso di non rendere gomiti e ginocchia snodati; in fondo Big Jim lo faceva già dieci anni prima.1E il meccanismo dei bicipiti è tutt'oggi ineguagliato.
Ciononostante, i MOTU2Masters Of The Universe. avevano il loro fascino, anche perché era il periodo in cui al cinema spopolavano Stallone e Schwarzenegger, quindi i muscoli da culturista erano un must
Ricordo che mio cugino Alessio li aveva tutti. E con tutti intendo tutti: millemila personaggi, uno più bello (o brutto, a seconda dei punti di vista) dell'altro, cavalcature ed edifici compresi.
Uno di questi è il leggendario castello di Grayskull, appartenuto all'omonimo re del quale non so un'emerita cippa.
Continua a leggereStoria dell'Invincibile Esercito
Aggiornamento!
Circa sette anni dopo questo tentativo molto spartano ho ripubblicato tutto in un libro rilegato professionalmente. :)
Come già ho avuto modo di affermare in passato1Svariate volte, peraltro., c'è stato un tempo in cui mi divertivo a scrivere insulsi libruccoli senza senso, in cui narravo improbabili storie più o meno fantasy. Quelle porcherie ce le ho ancora ma, mettiti tranquillamente il cuore in pace, sono troppo stupide per essere ammesse nuovamente alla luce del sole.
Tuttavia, come da tradizione, tutte o quasi si aprivano con una citazione di qualche ipotetico e, naturalmente, inesistente libro antico. Che in genere serve a dare maggiore profondità alla storia, nel mio caso invece aveva l'unico scopo di mettere subito in chiaro la natura prettamente idiota dell'opera.
Frasi di questo tipo:
Continua a leggere"Ricapitoliamo: al passaggio del Viceré, e SOLO al passaggio del Viceré, date fuoco alla dinamite e fuggite come il vento.
Dal libro "Il misterioso cratere di Tung'Aman", scritto dal Viceré Grancù, detto il centenario2Da "le sabbie del tempo" – 2008
È tutto chia…"
Allora, ricapitolando…
"Ricapitolando"… libro… Afferrata la sottile ironia? ;P
Vabbè, veniamo al dunque. Come ho già affermato in questo articolo ho scritto un libro1Disponibile anche in versione brossurata e con copertina rigida (in realtà le edizioni fisiche non esistono più da un po’ di tempo)., una parodia del Signore degli Anelli.
Potrebbe esistere un racconto fantasy senza la relativa mappa?
Sì, però ho deciso di crearla lo stesso.
Un Uccello per schernirli…
Sono un paio di mesi che non aggiorno il blog. E che non leggo un libro, tra l'altro (vergogna!), ma c'è una ragione.
Ne ho scritto uno!
Continua a leggereIl dono della sintesi
Sto scrivendo un racconto, e il lato ironico della cosa è che non è mai stata mia intenzione farlo.
Tutto è cominciato qualche mese fa quando la costante frequentazione di un caro amico ha fatto riemergere passioni comuni, tra cui i giochi di ruolo, la lettura di libri (non solo) fantasy e, per l'appunto, il piacere di scrivere brevi racconti. Abitudine che avevo personalmente perso da diverso tempo.
Ci siamo scambiati vecchi manoscritti e, la lettura di uno in particolare, ha risvegliato in me il desiderio, quasi l'impulso di crearne una mia personale versione. E, forse inconsciamente, anche di aprire questo blog.