Ed ora, con l'aiuto, del Sole vincerò!

Ok, qui il Sole c'entra ben poco, però parliamo comunque di energia. Un nuovo, fantastico, meraviglioso articolo scientifico? No: l'argomento del giorno sono i caricabatterie. Per molti anni ne ho cercato uno semplice, pratico e affidabile ma, ogni volta che pensavo di aver trovato il modello perfetto, puntualmente spuntava qualche difetto terribile.

Ne ho perciò acquistati un po' e li ho messi alla corda fino a quando, andando per esclusione, non ne è rimasto uno solo. Come Highlander.

Volevo scrivere un articolo approfondito (e sicuramente lungo e noioso) ma Mian ha suggerito: "metti in pratica le tue notevoli conoscenze della settima arte — ironia — e fai un bel video — ironia —; siccome su Youtube non ce ne sono, sarà sicuramente molto più utile lì". Non le ho dato retta e ho invece girato un video tecnicamente raccapricciante da mettere su Youtube:

Utilizzerò il resto dell'articolo per aggiungere ulteriori informazioni che non ho inserito (per dimenticanza o perché non le ritenevo fondamentali) all'interno del video, perché 16 minuti mi sono parsi sufficienti a mettere la prova anche la pazienza dei più indulgenti.

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Buone feste 2020! (all'ombra della Montagna)

Quest'anno così travagliato è ormai giunto agli sgoccioli. È tempo di alberi, presepi, auguri e regali; come tradizione, quindi, mi sono messo all'opera per realizzare qualche pensierino per amici e parenti.1Tranne quelli serpenti, che i regali non li vedranno nemmeno in foto. O forse sì, se leggeranno questo articolo. :)

Il bigliettino che accompagna le strenne è per me ancora più importante dei doni stessi, perché è qualcosa di personale: è una dichiarazione scritta dei sentimenti che proviamo, e deve giungere a segno toccando le corde del cuore. Per questo motivo preferisco crearlo a mano ogni Natale. Questa operazione mi porta via alcuni giorni ma, siccome i regali li acquisto nel corso dell'anno (quando trovo qualcosa che è perfetto per qualcuno), è l'unica incombenza che mi rimane prima di stappare lo spumante e tagliare il panettone.

Adoro i libri popup; quelli che, quando li apri, ti spunta un vero castello davanti agli occhi. O un drago, o un paesaggio montano, oppure una battaglia. Ecco, in questo 2020 volevo qualcosa di treddì.

Mi sono messo quindi a sperimentare, come sempre con righello, taglierino e un sacco di carta…

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L'ultima (mappa della) Contea

Articolo antiquato

Questo articolo è superato. La mappa è stata sostituita da una più recente. Ho deciso di tenerlo perché contiene informazioni che ritengo comunque interessanti.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Qui trovi la nuova mappa.

Tutte le volte che finisco un progetto, non lo archivio veramente. Ogni tanto ci torno sopra e cambio qualcosa. Magari un piccolo dettaglio, magari una parte o, capita più raramente ma capita, lo rifaccio completamente.

Questo 2020, avaro di buone notizie ma prodigo di mappe, mi ha regalato la possibilità di fare molta pratica; e, seppur limitatamente alle mie modeste qualità artistiche, di migliorare la tecnica. Le più recenti evoluzioni cartografiche mi hanno spinto a guardare indietro e osservare con maggior spirito critico i miei passati lavori. In particolare la prima mappa che ho disegnato, ormai nove mesi or sono, e che ha dato il la a tutto quanto.

Questo articolo andrà ad integrare il vecchio, ma non lo sostituirà. Per affetto più che altro, perché continuo a voler bene anche alle prime incarnazioni dei miei disegni.

Farò solo un breve riassunto…

Delle tre mappe previste da Tolkien per il Signore degli Anelli non ne esiste una italiana ufficiale della Contea.

Alt, aspetta, che nel frattempo le cose sono cambiate!

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I nuovi Viaggi di Frodo

Articolo antiquato

Ho recentemente realizzato una versione più maneggiabile di questo libro. Ma lascio il presente articolo perché contiene informazioni molto interessanti sulla sua creazione.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Chi frequenta in modo più o meno assiduo la Terra di Mezzo sa che esistono due fantastici libri, spesso definiti companion perché di fatto accompagnano e completano la lettura dell'opera magna di J.R.R. Tolkien (ma anche gli altri racconti). Il primo è l'Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad; l'altro, I Viaggi di Frodo di Barbara Strachey, sarà il protagonista di questo veloce articolo.

Due meravigliose donne (alle quali sarò eternamente grato), la prima americana, la seconda inglese, che hanno dato un contributo fondamentale alla comprensione della geografia di Arda.

Non vorrei però tirarla per le lunghe come faccio sempre e passo subito al nocciolo della questione. I Viaggi di Frodo (Journeys of Frodo, nella versione originale) è una raccolta di cinquanta tavole2In realtà sono 51, ma una è principalmente una vista generale del mondo. che, seguendo gli spostamenti dei principali protagonisti del Signore degli Anelli, aiutano ad orientarsi tra foreste, montagne, pianure, città (e via dicendo) man mano che si procede con le vicende del libro.

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X – 1s

Io abito una bolla di caos perfettamente organizzata: so sempre, con quasi infallibile precisione, dov’è tutto. Mian vive invece in uno stato metafisico di ordine assoluto.

Però, quando cerco una cosa non mia, che prima è sempre stata nel luogo A, non la trovo mai; e non c’è in alcun altro posto della casa. Il problema persiste fino a quando non mi vedo costretto a interpellare la dolce metà — più 1/3, a dire il vero — che, senza esitazione alcuna, la prende e me la consegna.

Quella stessa cosa, riposizionata — alla presenza di numerosi testimoni — in un luogo B (con precisa spiegazione del perché si era precedentemente decretata una differente destinazione, e l’assicurazione che “da questo momento sarà sempre qui!”), rimarrà nel luogo B fino al momento X – 1s (ics meno un secondo), quando ne avrò nuovamente bisogno.

A quel punto si sarà già istantaneamente trasferita nel luogo C. Destinazione, naturalmente, indifferente alle leggi del tempo e dello spazio.

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Le tre mappe di Fatica (che fatica!)

Articolo antiquato

Alcune mappe mostrate nel presente articolo sono un po' datate. Ti consiglio di leggere questo post (e anche questo), per vedere le versioni più recenti.1Maggiori informazioni sugli articoli antiquati.

Attendevo con una certa trepidazione questa nuova edizione del Signore degli Anelli illustrata da Alan Lee, con traduzione di Ottavio Fatica. Certo, avrei di gran lunga preferito che Bompiani si accordasse con la prima traduttrice, Vittoria Alliata di Villafranca, per rilasciare una versione aggiornata e definitiva, che non stravolgesse gran parte della nomenclatura.2È evidente l'abbiano fatto, anche quando non necessario (Entalluvio → Entorrente, Acquaneve → Pollanivea, ecc.) per fornire meno appigli possibili a una eventuale azione legale da parte della Alliata.

Così non è stato, ce ne faremo una ragione.

Detto questo, e avendo letto — apprezzandola — la prima parte in formato digitale (quei tre volumi con la copertina di Marte in casa mia non ci entrano), non vedevo l'ora di avere questa edizione tra le mani.

Benché molto simile (seppur qualitativamente inferiore) all'edizione inglese HarperCollins del 60° anniversario3… della pubblicazione originaria., c'era l'incognita delle tre mappe. Da noi, in oltre 50 anni di edizioni italiane, non sono mai state incluse tutte, pertanto questo volume segna un piccolo evento storico.

Sì, ma come sono? Avevo avuto modo di visionarle all'interno dell'estratto digitale del terzo volume, il Ritorno del Re, ed erano oscene.

Vabbè, mi sono detto, le avranno buttate dentro al volo visto che sono due anni che Bompiani rilascia frettolosamente edizioni scarsamente curate, per cercare di colmare quanto prima il buco editoriale che si è creato col ritiro dalle librerie della traduzione dell'Alliata (è una storia lunga, trovi qui maggiori informazioni a riguardo); ma, con l'edizione deluxe, tireranno sicuramente fuori qualcosa di straordinario.

Sì, come no! :(

Ma andiamo con ordine…

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Ex libris II

Circa un mese fa ci siamo lasciati ("ci siamo lasciati", nemmeno fosse una rubrica di Cioè…) con pensieri un po' contrastanti sugli Ex libris, ovvero quelle etichette o timbrini con cui i collezionisti amano marchiare i propri volumi cartacei.

Beh, l'ho fatto: ho preso il coraggio a due mani e ho rovinato tutti i volumi della mia collezione!

Dopo aver scartato l'idea dei timbri con data pre-impostata (quelli con le rotelline), ho acquistato una scatoletta di stampini singoli, semplicemente perché avevo la necessità di datare i miei libri andando molto indietro nel tempo, fino a oltre trent'anni fa, e quelli da ufficio sono dotati soltanto degli anni più recenti.

E poi, diciamocelo, in questo modo è tutto molto più divertente. :)

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Il mio secondo tesssoro!

Oops!… I Did It Again

Credo che non avrò mai le possibilità economiche, o la follia, o il permesso di Mian, o il coraggio di acquistare una prima edizione inglese dello Hobbit, pubblicata nel lontano 1937 in sole 1.500 copie1Molte delle quali sono andate perdute nel tempo e in un grande incendio nel magazzino di Allen & Unwin. :(

Dovrò accontentarmi e farmi andar bene la mia facsimile edition, che non sarà del tutto originale, ma ne è una copia esatta al 100% 95%.

E allora? E allora, dopo la prima italiana di alcuni mesi fa, mi sono comprato una seconda edizione, originale, inglese. Si tratta di una dodicesima impression del 1961, per cui non propriamente rarissima (anche se ne sono state stampate solo 2.500 copie), ma, ehi, è pur sempre una seconda edizione!2Una piccola curiosità: questo libro è una seconda edizione perché c'è scritto nella pagina delle informazioni (vedi sotto). Ma, parlando recentemente con un collezionista inglese, alcuni ritengono che è possibile anche definirla una "prima edizione, dodicesima impression".
Sinceramente mi sembra una forzatura (leggi → cazzata), però è anche vero che la impression (una sorta di ristampa) si riferisce sempre alla prima edizione.

Potrei dire semplicemente "ho una dodicesima impression" oppure, se devo proprio aggiungere questo termine perché suona figo, sarebbe forse più corretto dire una "ottava impression della seconda edizione".

O forse no.

La verità è che le case editrici inglesi un tempo facevano dei casini assurdi. :D

Ma perch… ma com… ma se avevi det…EH LO SO! L’avevo detto.

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Ex libris

È consuetudine di molti collezionisti di libri apporre all'interno dei propri volumi più pregiati un timbro o un adesivo particolare, per rivendicarli come propri.

A me i timbri sono sempre piaciuti, ne ho subìto il fascino fin da piccolo quando, orgoglioso proprietario di un grosso set di stampini in legno, marcavo qualsiasi superficie di casa, con buona pace dei miei genitori. Nel mio viaggio a Tokyo di alcuni anni fa (vedi più avanti) mi sono molto divertito a riempire un piccolo notebook (di carta eh, non un portatile) con i meravigliosi disegni presenti nelle principali attrazioni della città.

Mi piacciono tutti, specialmente quelli istituzionali delle biblioteche, dei passaporti, dei documenti governativi. Poi, se sono anche originali ed esteticamente gradevoli, non riesco a resistere.

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中つ国の地図 – RED Edition

Apri il link in una nuova finestra per uno zoom maggiore
Nota

Esiste una versione più recente di questa mappa, anche se non è più un (Product)RED.

Ovvero la Mappa della Terra di Mezzo in stile giapponese (o perlomeno con uno stile di colori ispirato al Sol Levante).

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