Leggende metropolitane

Queste notizie le ho raccolte qua e là. Storie che tutti abbiamo sentito e a cui abbiamo un po' creduto in età più giovane.
Alcune sono veramente incredibili ma fanno comunque rizzare i capelli in testa quando le ascoltiamo, altre sono certamente impossibili, o almeno ce lo auguriamo.
Leggende che ci si racconta ancora tra amici, davanti al camino, nelle fredde serate invernali…

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«Non sa chi sono io» funziona ancora

Mi ricordo di quando s'isolava a ripetizione il telefono della mia abitazione. Passavo intere giornate al bar sottocasa a conversare nervosamente con la segreteria preregistrata del 182. Dopo 24 ore la linea tornava attiva, ma la cosa durava poco e il dì successivo daccapo a digitare e protestare e così via per un mesetto. Fin quando non mi convinco a bussare all'ufficio competente dove un usciere mi spiega che l'utente non può entrare ma se c'ha qualcosa da reclamare deve consultare il 182. E' lì, di fronte al fatidico e granitico 'comma 22' (quello del paradosso tipo: non puoi avere diritto all'accesso se prima non hai il permesso ma il permesso ti viene concesso solo oltre la porta d'ingresso), è lì che ho avuto l'illuminazione e ho detto «Sono un giornalista!». Mi si sono spalancati i reticolati di protezione, mi hanno presentato un funzionario il quale si mise a mia totale disposizione per ogni possibile disfunzione telefonica vita natural durante. Ora purtroppo egli è beatamente in pensione.

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Generazione B

glass of beer

Bionda, rossa o scura, nonostante l'età (più di 5.000 anni), non si arrende anzi è sempre sulla breccia, cercata soprattutto dai giovani.
La birra, con i suoi ingredienti sempre uguali (cereali, acqua, lieviti e luppolo) unisce da sempre il Sud e il Nord del mondo. E così, se c'era una volta una bevanda sumera, babilonese ed egiziana bevuta da popolo e nobiltà, c'è, oggi, una bevanda che attrae intenditori o semplici curiosi di ogni continente. E in ogni posto la si beve in modo diverso: se gli americani la bevono gelata, nei Paesi britannici si beve 'calda' ed è al centro di un vero e proprio rito sociale; in Spagna è invece usata come aperitivo serale mentre in Belgio è abbinata puntigliosamente al cibo e in Italia accompagna soprattutto la classica pizza.

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Vita

Mi soffermo poco davanti alle altrui sventure e disgrazie. Le seguo, a botta calda, giusto per capire, sentire opinioni, ma solo per decidere con me stesso da che parte stare, o se davvero una parte in cui stare c'è veramente. Ho odiato, in questi giorni, la strumentalizzazione dell'anniversario delle Twin Towers, solo perché dentro di me certe cose restano chiuse, come in conserva, per un uso futuro, per aiutarmi un domani a riflettere o a decidere, o a esprimermi.

Il mondo ha tante montagne, tanti laghi, tante pianure, tutti diversi tra loro. Lo stesso sono i popoli, ognuno dei quali ha proprie culture. Una montagna non si sposta di punto in bianco, la si deve sgretolare, poco alla volta possiamo spostarla. Lo stesso fenomeno accade per la cultura dei popoli, piano piano è possibile variarne la cultura, ma solo piano piano, di punto e in bianco sarebbe solo un trauma negativo.

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Una scienza imperfetta

… e lì, a quel punto, cadde il quadro.
A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro ad un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran. Cos’è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? […] Non si capisce. E’ una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra.

A. Baricco, Novecento

Sto usando il mio computer.

A un certo punto, senza apparente motivo, si blocca tutto.

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Potenza di spot

La pubblicità sembra essere ormai il dittatore del nostro tempo. Se decide di affermare che una cosa è bella, utile, indispensabile, prima o poi sarà necessariamente considerata tale dalla cosiddetta 'gente comune', nonostante i dubbi che si potranno andare a formare nella mente di qualche inguaribile dissidente: l'ammoniaca, nonostante il suo odore notoriamente insopportabile, grazie alla collaborazione di una invitante etichetta potrà addirittura essere venduta come 'profumata ai fiori di…', senza che una qualche efficacia del deodorante in questione si manifesti sensibilmente durante l'uso. A detta dei produttori e dei loro spot, quindi, la piaga dell'odore ammoniacato sui pavimenti è stata felicemente debellata, mentre nella realtà dei fatti, sappiamo tutti benissimo che, per quei quindici minuti di manutenzione, volenti o nolenti, l'area in questione dovrà rimanere off-limits a tutti gli apparati olfattivi.

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È nato prima l'uovo o la gallina?

Tesi

Dimostrare che il problema che ci si pone, ossia se è nato prima l'uovo o la gallina, appartiene a natura lessicale e non scientifica.

Risoluzione

Parto innanzi tutto dal presupposto che la gallina non è esistita dall'inizio della vita sulla Terra, ma che sia l'evoluzione di un altro essere divenuto gallina in un lungo periodo. A noi, però, non interessa l'intero arco di tempo, bensì solo l'ultima frazione di questo, ossia l'istante in cui l'essere, ormai gallina fino al 99,9%, cova un uovo dal quale ne uscirà una gallina al 100% (vedi figura).

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