Insalata di pomodori, rucola e barbabietole rosse

Ci sono diversi modi d'amare, carissima Lasher.
Noi non lo abbiamo incontrato al supermercato. Non è il nostro collega di lavoro. Non è il vicino di sopra che porta a spasso il cane la domenica mattina.

apro il barattolo e il liquido agrodolce delle barbabietole rosse scivola giù nel lavandino

Noi ce lo siamo cercato, lo abbiamo voluto proprio così com'è.
Non è stato un caso: niente destino. Niente incontro fortuito dal fotografo, niente drink offerto per noia al disco pub venerdì sera, niente scambi di battute per riempire il silenzio nella sala d'aspetto del dentista. È diverso.

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Un verme in un orecchio

Sono una donna malata. Ho un millepiedi che attraversa il mio corpo, entra da un orecchio traforandomi il timpano (quello sinistro, dalla parte del cuore) poi s'infila nella trachea procurandomi una nausea indescrivibile con i suoi vischiosi movimenti di lombrico, e scende giù giù giù, spezzandomi la pancia in due sezioni simmetriche, intubandosi nell'arteria femorale e sbucando poi dal dito di un piede. E non è che sta ferma 'sta odiosa creatura: si agita e sceglie ogni giorno un delta differente per le sue puntatine all'esterno.

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La spesa

Il primo aveva comprato l'arroganza. Ne aveva da vendere, uh, quanta! era fiero del suo nuovo acquisto e non perdeva occasione per mostrarlo a tutti. «Sono un uomo di successo» pensava, «non ho bisogno di nessuno».

Il secondo si abbottonava la giacca, lentamente. Nel cestellino di plastica rossa aveva bellezza – a chili- e qualche etto di convinzione. Irresistibile, si trovava irresistibile. «Son talmente sexy che guardandomi allo specchio mi eccito da solo» pensava, soddisfatto del riflesso che gli rimandava la vetrina. Scodinzolava per il capannone senza neppure lumare intorno – come faceva di solito – alla ricerca di uno sguardo complice femminile: non gl'importava più, non gli servivano conferme.

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Quando sono sola

Quando sono sola, amo dormire con un mucchio di roba sul letto, nella parte libera, dico. I vestiti che mi tolgo di dosso sono d'obbligo, poi di tutto: cd, giornali, videocassette, la mia agenda, un paio di pelouches, le briciole del mio panino e – quando ho finito di usarlo – ci piazzo pure il portatile. Sarà che è meno triste, sarà un modo per riempire gli spazi vuoti. E devo stare attenta a non muovermi troppo, la notte, in modo da non buttar giù nulla sul pavimento.

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