Bionda, rossa o scura, nonostante l'età (più di 5.000 anni), non si arrende anzi è sempre sulla breccia, cercata soprattutto dai giovani.
La birra, con i suoi ingredienti sempre uguali (cereali, acqua, lieviti e luppolo) unisce da sempre il Sud e il Nord del mondo. E così, se c'era una volta una bevanda sumera, babilonese ed egiziana bevuta da popolo e nobiltà, c'è, oggi, una bevanda che attrae intenditori o semplici curiosi di ogni continente. E in ogni posto la si beve in modo diverso: se gli americani la bevono gelata, nei Paesi britannici si beve 'calda' ed è al centro di un vero e proprio rito sociale; in Spagna è invece usata come aperitivo serale mentre in Belgio è abbinata puntigliosamente al cibo e in Italia accompagna soprattutto la classica pizza.
Nel nostro paese secondo un'indagine condotta da Makno per Assobirra (Associazione degli Industriali della Birra e del Malto) il consumo della birra sta costantemente aumentando: dal 2000 al 2001 si è passati da 28,1 a 28,9 litri procapite e i consumatori nello stesso periodo sono passati dal 63,9 al 65 per cento della popolazione.
«Se si pensa che nel 1998 i consumatori erano il 57,7 per cento, l'incremento in soli 4 anni è stato addirittura del 7 per cento» sottolinea Filippo Terzaghi, direttore di Assobirra. Ma nonostante il trend positivo dei consumi, all'interno dell'Europa dei quindici l'Italia occupa l'ultimo posto in classifica. Per quanto riguarda la produzione le cose cambiano e il nostro Paese si piazza in settima posizione con i suoi 12 milioni e 782 mila ettolitri annuali provenienti dagli 87 birrifici presenti in Italia. E più di 500 mila ettolitri della produzione sono destinati all'esportazione e raggiungono Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Germania, Francia, Stati Uniti, Albania e Australia.
Indice dei contenuti
- 3 bicchieri al giorno possono aiutare il cuore
- Qual è l’identikit del bevitore di birra?
- La birra fa veramente ingrassare?
- Breve storia
- La festa più grande del mondo
- Gli stili della birra dalla A alla Z
3 bicchieri al giorno possono aiutare il cuore
La birra, consumata con moderazione, oltre ad essere un toccasana per lo spirito, è considerata oggi una bevanda che può portare benefici alla salute in un regime dietetico sano ed equilibrato.
Da uno studio condotto in Olanda dal dottor Henk Hendriks e la sua équipe dell'Istituto di Nutrizione e Ricerca sul Cibo, pubblicato sulla rivista medica Lancet, è emerso che anche la birra, ribadiamo consumata con moderazione, può portare alcuni benefici in tema di prevenzione di problemi cardiaci.
La bevanda ricavata dal luppolo è infatti ricca di vitamina B6, in grado di prevenire nel corpo umano l'aumento dell'omocistrina, un aminoacido che si ritiene possa provocare un incremento del rischio di attacchi di cuore.
La ricerca olandese è stata condotta su un campione di 111 soggetti sani che, a cena, hanno bevuto per tre settimane birra, vino rosso o superalcolici e acqua. I ricercatori hanno scoperto che i livelli di omocistrina non aumentavano dopo il consumo di birra mentre crescevano dopo il consumo di vino o superalcolici.
Al contrario, nei soggetti che avevano bevuto birra è stato possibile registrare un aumento del 30% del livello di vitamina B6 nel sangue.
Sempre secondo lo studio del dottor Hendriks, una dose giornaliera di birra, pari a 30 grammi di alcol (equivalenti a circa 3 bicchieri da 0,25 cl), riduce del 24,7% i rischi di malattie cardiovascolari, come l'infarto e alcune forme di ictus cerebrale. Il consumo moderato di alcol, infatti, come provano i più recenti ed approfonditi studi internazionali, fa aumentare il livello di colesterolo 'buono' HDL nel sangue. È stato calcolato che un solo bicchiere da 0,25 cl. di birra al giorno (circa 10 gr. di alcol) aumenta il livello del colesterolo HDL nel sangue del 4%; mentre 3 bicchieri di birra al giorno riducono il rischio di incidenti cardiovascolari del 17%.
Qual è l'identikit del bevitore di birra?
Il consumatore tipo – sempre secondo l'indagine della Makno – è uomo e si colloca nella fascia di età fra i 30 e i 40 anni e si caratterizza per un elevato livello culturale e professionale. E contrariamente a quanto avviene, invece, in altre nazioni europee, in Italia risulta uno spostamento dei più giovani dal consumo abituale a quello occasionale e sporadico e più consapevole. Infatti il target dei consumatori giornalieri che in precedenza era costituito principalmente da giovanissimi tra i 15 e i 17 anni ora è formato soprattutto da adulti di età compresa tra i 25 e i 44 anni.
Anche le donne bevono birra e ne bevono sempre di più, le consumatrici sporadiche di birra (che la bevono da una volta al mese a una volta ogni tre mesi) raggiungono quota 34,3%, ma nella categoria ha il sopravvento l'idea che questa bevanda gonfi, faccia ingrassare, sia difficilmente digeribile e non sia all'altezza di sostituire altre bevande.
La birra fa veramente ingrassare?
In 100 grammi di birra 'standard' – quella scelta dalla stragrande maggioranza dei consumatori italiani – sono contenute appena 34 calorie, le stesse offerte da un succo d'arancia o da un succo di carota (35 calorie) o ancora da un bicchiere di latte scremato (36 calorie).
Per sfatare la credenza che la birra faccia ingrassare arrivano alcuni studi secondo i quali il consumo moderato di alcol influisce sulla composizione corporea, riducendo in modo proporzionale la massa grassa: l'alcol in piccole quantità, infatti, ha un effetto di regolazione del metabolismo dei grassi.
Il contenuto calorico
Inoltre la birra ha una provata azione antiossidante grazie ai polifenoli che agiscono contro alcune sostanze tossiche, i radicali liberi, riconosciuti come promotori di alcune malattie cardiovascolari e dell'invecchiamento della pelle.
Quest'ultima caratteristica doveva averla già scoperta, nell'antichità, anche la bella regina d'Assiria, Semiramide, che la leggenda racconta facesse lunghi bagni nella birra per far risplendere la pelle, e anche Teodora, imperatrice di Bisanzio e moglie di Giustiniano, ex danzatrice ricca di fascino che nuotava prima in una vasca di birra calda per ringiovanire e poi in una di birra fredda per mantenere la gioventù riacquistata.
Breve storia
Non si può dire dove sia nata la birra ma è certo che la Mesopotamia abbia rivestito un ruolo fondamentale nella storia della bevanda. Furono infatti i sumeri a codificare, oltre 5.000 anni fa, il modo di produrre la birra. Ma furono gli egiziani a far conoscere questa bevanda agli altri popoli orientali che, a loro volta, la portarono nel bacino del Mediterraneo e da qui all'Europa del nord e poi nel resto del mondo. La birra era molto utilizzata anche nell'antica Roma, tant'è che l'imperatore Diocleziano fissò il prezzo massimo dei tre tipi di birra allora in commercio.
Nel Medioevo, l'arte di produrre birra fu salvaguardata e migliorata nei monasteri, dove i monaci cominciarono ad impiegare varie sostanze naturali per aromatizzare la bevanda, tra cui la mirica, il rosmarino, l'alloro, la salvia, lo zenzero ed infine il luppolo. Questo fu introdotto tra l'VIII e il IX secolo.
In Italia la prima fabbrica di birra fu fondata nel 1789, in Piemonte, e nel 1814, Vittorio Emanuele I introdusse la prima tassa di fabbricazione sulla bevanda. Alla fine del'800, in Italia, erano operanti 150 fabbriche di birra.
La festa più grande del mondo
Anche quest'anno per due settimane Monaco diventa la capitale mondiale della birra con l'Oktoberfest. La manifestazione, che inizia il 21 settembre e finisce il 6 ottobre, nasce nel 1810 per festeggiare le nozze del re Ludwig I di Baviera con la principessa Therese von Sachsen-Hildburghausen.
L'Oktoberfest è una festa aperta a tutti, come una sorta di enorme luna park. Si può fare un giro e si paga solo se si entra nei tendoni per bere e mangiare. Il costo di un boccale di birra da 1 litro varia da 6,30 a 6,80 euro.
Gli stili della birra dalla A alla Z
Fonte: www.assobirra.it
Abdij/Abbaye/Abbazia
Solitamente non viene prodotta in abbazia ma secondo ricette di antichi monasteri. In Belgio, dove è piuttosto diffusa, è una birra ad alta fermentazione, decisamente alcolica e strutturata.
Ale
Il termine indica in senso lato le birre prodotte con il metodo dell’alta fermentazione. In senso stretto identifica una famiglia di birre inglesi aromatiche comprendente numerosi stili.
Altbier
Tedesca ad alta fermentazione di colore ambrato carico. Tipica di Düsseldorf, (alcol circa 4,5 %).
Bière blanche
Birra di frumento belga dall’aspetto opalescente. Al naso e in bocca risulta fresca e speziata. (alcol circa il 5%).
Barley wine
Birra particolarmente alcolica, facilmente oltre il 9%. Il colore può andare dal dorato all’ambrato molto intenso. Quasi sempre in bottiglia, talvolta può invecchiare.
Berliner Weisse
Birra di frumento tipica di Berlino dall’aspetto lattiginoso. A volte viene servita con del succo di frutta per attenuarne la forte acidità (alcol circa il 3% ).
Bière de garde
Birra del Nord della Francia ad alta fermentazione e rifermentata in bottiglia. L’alcol varia tra il 5 e il 7% e il colore è ambrato. Bière de mars. Francese a bassa fermentazione prodotta in autunno e consumata per festeggiare l’inizio della primavera. È ben strutturata, di colore ambrato (alcol circa 5%).
Birra di puro malto
Birra prodotta con malto d’orzo e/o malto di frumento senza l’aggiunta di cereali non maltati.
Birra speciale
Secondo la legge italiana è una birra con almeno 12,5 gradi Plato, e circa 5,4/5,8° gradi alcol sul volume.
Bitter ale
La più classica delle birre inglesi, tipicamente servita alla spina. Possiede circa il 4% di alcol, un colore ambrato e un deciso carattere luppolato. Le versioni best e special sono leggermente più alcoliche.
Bock
Tedesca a bassa fermentazione, spesso ambrata, con un carattere maltato e un’alcolicità compresa tra il 6 e il 7,5%. La variante maibock veniva tradizionalmente prodotta per le feste primaverili.
Brown ale
Inglese di colore ambrato intenso e dal gusto leggermente dolce (alcol tra il 3,5 e il 4,5%).
Cream ale
Definizione per una birra americana chiara, non particolarmente strutturata nel corpo e nel gusto. Spesso viene tagliata con una lager chiara. Vicina al 5% di alcol.
Doppelbock
Birra della Germania meridionale a bassa fermentazione e alto contenuto alcolico, di solito oltre il 7,5%. Di colore ambrato carico o quasi scuro, tradizionalmente veniva prodotta in primavera. Spesso il nome del prodotto contiene il suffisso ‘ator’, se messa in vendita durante la quaresima.
Doppio malto
Secondo la legge italiana è una birra con una gradazione Plato non inferiore a 14,5, e con circa 6,5% di alcol sul volume.
Dortmunder
Lager chiara luppolata (alcol 5%). Tipica di Dortmund.
Draught
In inglese significa letteralmente ‘alla spina’. Le lattine e le bottiglie che riportano questa indicazione contengono un dispositivo meccanico per simulare l’effetto di spillatura della birra.
Dubbel
Double Ale belga rifermentata in bottiglia dal colore ambrato e carattere maltato. Spesso è una birra trappista o di abbazia.
Eisbock
Antica birra tedesca ottenuta dalla sottrazione di una parte della componente acquosa attraverso il congelamento del fusto. Il risultato è una birra corposa, alcolica e dal gusto deciso.
Export
Spesso è sinonimo di Dortmunder altrimenti può identificare una qualsiasi birra nata per l’esportazione. Altre volte dovrebbe indicare un prodotto di qualità superiore.
Faro
Lambic cui viene aggiunto zucchero durante la fermentazione. È una birra con circa il 5% di alcol, spesso ambrata, in cui la dolcezza dello zucchero si contrappone all’acidità della fermentazione spontanea.
Gueuze
Belga risultante da un taglio di alcune lambic stagionate in botte e altre giovani, rifermentata in bottiglia. Attorno al 5% di alcol.
Ice beer
Moderna versione delle Eisbock, congelata durante la maturazione. Di colore chiaro e buon tenore alcolico.
Imperial stout
Stout nata nel Regno Unito per essere esportata nella Russia Imperiale. Concepita per essere conservata a lungo, è una birra più alcolica di una stout tradizionale, arrivando all’8%.
India pale ale / Ipa
Inglese destinata tradizionalmente all’esportazione in India. Versione più alcolica e luppolata della semplice pale ale, supera facilmente il 5% di alcol.
Kellerbier
Bavarese a bassa fermentazione non filtrata. È tipicamente poco frizzante, con un buon tenore di luppolo.
Kölsch
Tipica di Colonia, ad alta fermentazione. È una birra chiara, piuttosto acida, (alcol 4,5%).
Kulmbacher
Proveniente da Kulmbach, in Baviera. Realizzata con la bassa fermentazione, è di colore scuro e buona struttura.
Lager
Sinonimo di birra a bassa fermentazione e a lunga stagionatura. Può essere di colore paglierino scarico come scura, tra le più forti del mondo come estremamente leggera. Talvolta il termine può descrivere il tipo di birra più diffuso nel mondo: chiara, di media alcolicità, non particolarmente caratterizzata negli aromi e nel gusto.
Lambic
Birra belga di frumento e malto d’orzo a fermentazione spontanea rifermentata in bottiglia oppure in botti di quercia o rovere. Ha un sapore fresco e piuttosto acido, un colore chiaro opalescente e un’alcolicità vicina al 4%. Talvolta, con lo scopo di addolcirne il carattere, alla lambic viene aggiunta della frutta durante la fermentazione. La birra prende il nome di framboise se si tratta di lamponi, kriek di ciliegie, pêche di pesche, cassis di ribes neri.
Light beer / Leichtbier / Birra leggera
Definizione per una birra dal basso contenuto calorico e alcolico. Spesso è una birra poco strutturata anche negli aromi e nel gusto.
Malt liquor
Termine diffuso negli Stati Uniti per indicare una strong lager. Colore chiaro (alcol oltre il 5%).
Märzen
Bavarese prodotta nel mese di marzo per essere consumata in autunno. È tipicamente una chiara dorata di buon corpo e dal carattere maltato (alcol 5%).
Mild ale
Tra le birre più diffuse in Inghilterra. È di colore ambrato abbastanza carico, si differenzia dalla bitter per essere più maltata e meno luppolata. È anche leggermente meno alcolica, con circa il 3,5%.
Münchner / Monaco
È stato codificato come uno dei primi stili di birra a bassa fermentazione. È scura con un carattere maltato (alcol 4,5%). Tipica di Monaco di Baviera.
Old ale
Scura inglese ad alta fermentazione, tradizionalmente invecchiata un paio di anni prima di essere consumata. Possiede il 6% di alcol, buon corpo e gusto strutturato.
Pale ale
Ale inglese di colore ambrato con riflessi ramati o aranciati. Possiede un discreto corpo e un carattere luppolato e circa il 4% di alcol. Tipica di Burton-on-Trent.
Pilsner / Pils
Birra chiara a bassa fermentazione nata a Pilsen, in Boemia. È di colore dorato, talvolta con riflessi verdastri. Rispetto a una lager comune, dovrebbe essere particolarmente luppolata e dotata di maggiore corpo. Oggi il nome è inflazionato.
Porter
Originaria di Londra, simile alla stout ma meno scura e amara.
Premium
In teoria dovrebbe identificare una lager chiara di qualità superiore. In realtà è un termine spesso abusato che può non significare alcunché.
Rauchbier
Specialità a bassa fermentazione tipica della Franconia prodotta con malto affumicato. Scura di colore, con circa il 5% di alcol.
Saison
Ad alta fermentazione tipico del Belgio di lingua francese. Birra fresca e ben luppolata (alcol tra 6 e 8%). Spesso rifermentata in bottiglia. Indicata per l’invecchiamento.
Schwarzbier
Lager tedesca di colore scuro, dal gusto deciso di malto e con un’alcolicità vicina al 5%.
Scotch ale
Ale proveniente dalla Scozia, di colore ambrato intenso con riflessi mogano. È una birra caratterizzata da evidenti note maltate (alcol dal 3 al 10%).
Stout
Birra ad alta fermentazione tipica dell’Irlanda. Possiede una schiuma cremosa color nocciola, un colore scuro impenetrabile e un distintivo gusto amaro. Le stout inglesi sono più dolci e prendono nomi come sweet stout, milk stout o cream stout.
Un esempio di Stout è la Guinness.
Strong ale
Stile diffuso principalmente in Belgio e Gran Bretagna. Di solito è una birra ambrata e piuttosto aromatica. Supera facilmente il 6% di alcol.
Strong lager
Birra a bassa fermentazione e alto tenore alcolico, tipicamente chiara. Non sempre alla quantità di alcol corrisponde una complessa struttura gustativa.
Trappista
Ale rifermentata in bottiglia prodotta in uno dei sei monasteri trappisti tra Belgio e Olanda. Può essere chiara, ambrata o scura e contenere dal 6 al 12% di alcol. Alcune possono invecchiare.
Tripel / Triple
Ale belga di colore chiaro rifermentata in bottiglia. Più alcolica, speziata e meno maltata della dubbel.
Vienna
Birra a bassa fermentazione di colore ambrato scarico con un buon tasso alcolico e un gusto delicato.
Weissbier
Birra tedesca di frumento. Può prendere il nome di hefeweisse se viene imbottigliata con del lievito, dunkel weisse se è ambrata e kristall weisse quando viene filtrata, risultando così brillante. In ogni caso la weissbier produce una schiuma abbondante, ha un profumo intenso, una buona frizzantezza, una discreta acidità e un gusto fresco (alcol 5%).
Weizen
Termine usato nel Sud della Germania per la weissbier.
Weizenbock
Birra di frumento tedesca di colore ambrato scuro. Unisce in sé l’acidità di una weizen con la rotondità e la potenza di una bock.
Wheat beer
Birra di frumento americana. Meno fruttata di quelle europee ma ugualmente fresca e frizzante.
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