L'utente Apple non è un normale utente.
E' un individuo che ha trovato il Nirvana in un periodo in cui la gente imparava a conoscere gli altri computer (e, insieme a questi, nuove fantasiose bestemmie e imprecazioni).
È una persona che aveva capito, per caso o per furbizia, qual era la direzione giusta che l'era digitale avrebbe dovuto percorrere, ed era un individuo realizzato e felice.
Oggi purtroppo quel Nirvana lo sta perdendo, e dell'antica, incondizionata gratificazione comincia a serbarne soltanto il ricordo. Anzi, è piuttosto incazzato e tale ragione è un'attenuante da tenere sempre in considerazione quando capita di incontrarne uno.
L'utente Apple è quello che una volta attaccava l'adesivo della mela sul retro della macchina, perché era una manifesta dichiarazione di amore verso dispositivi per cui non potevi non provare un sentimento di puro affetto. Una volta però, quando gli adesivi erano quelli che trovavi nella scatola dei Mac e non in quella degli iPhone (si distinguevano perché erano un po' più grandi).
Adesso l'utente Apple non lo fa più, perché non è più un segno distintivo, e perché anche i prodotti Apple hanno imparato a fare incazzare la gente.
Qualcuno l'adesivo — quello originale — ce l'ha ancora, ma solo perché ha resistito a innumerevoli anni di intemperie e ormai è diventato uno di famiglia.
L'utente Apple è uno che storce il naso quando vede qualcuno con l'iPhone che non è un altro utente Apple (sanno riconoscersi tra di loro, è probabilmente una questione di odori, feromoni e sguardi d'intesa), perché tutti gli altri sono eretici e lui ne soffre.
L'eretico è quella persona che compra l'iphone perché è bello, non perché è funzionale. Poi ci mette Facebook, Whatsapp, tre applicazioni che fanno il rumore delle scoregge ed è felice così.
In realtà si fa installare tutto dall'amico/collega/amante smanettone perché non sa neppure cosa sia l'App Store. O iCloud, o un Apple ID, e altri quindici termini a cui la gente non si abituerà prima dei prossimi quindici anni. E fa anche bene, in fondo se non senti la necessità di qualcosa allora chi se ne frega se è stata inventata o di come funziona, al peggio c'è sempre l'amico/collega/amante smanettone.
Ma per l'utente Apple no, è un oltraggio, è lesa maestà, è un'offesa personale che in altri tempi sarebbe stata lavata nel sangue. Col benestare delle autorità.
Perché per l'utente Apple comprare qualcosa per pura convenzione (anche inconsciamente) è una pugnalata al cuore, si sente defraudato del proprio status sociale. Non si può possedere un dispositivo Apple senza conoscere tutta la travagliata storia della società, senza averne vissuto le alterne vicissitudini godendo e soffrendo con lei.
L'utente Apple ricorda il giorno esatto in cui Steve (Jobs) ha celebrato il funerale di Mac OS 9, con tanto di bara e sonata funebre. Vive i keynote come un evento sacro.
Lui è uno di quelli che aveva capito subito che un ipod, un telefono e un internet communicator non erano tre differenti dispositivi.1Vedi il filmato di presentazione del primo iPhone. e la frase "one more thing" gli fa sempre saltare un battito al cuore.
L'utente Apple è quello che, quando Bill Gates se ne è uscito con Windows 95 elogiando i miracoli della sua interfaccia grafica, si mangianva il cappello nel constatare che era una copia spiccicata (e, storicamente, rubata) del sistema operativo Mac. Solo più instabile e con meno multitasking.
Per l'utente Apple nessuno può criticare Apple. Nessuno tranne lui, naturalmente.
Non per una questione di superbia, sia chiaro, semplicemente perché lui ha vissuto le evoluzioni dei suoi prodotti e, con l'esperienza, si è guadagnato il diritto sul campo.
E anche perché, diciamocelo, un buon 90% delle critiche rivolte ad Apple sono cazzate assurde.
«Prima dicevano "lo schermo dell'iphone 5 è la misura perfetta" e adesso sfornano astronavi da 100 pollici!»
«Ma come, fino all'anno scorso il dito era il migliore pennino del mondo e ora tirano fuori l'Apple Pencil.»
«Eh, ma hanno copiato questo da Android, quello da Windows Phone, il mouse esisteva già, Non hanno inventato niente…»
Eccetera eccetera.
L'utente Apple lo sa come stanno le cose. Sa per esempio che Apple è una società per azioni e non una onlus. Sa che se la gente vuole schermi grandi come campi da calcio o pennini veri — perché, si sa, i cazzetti scarabocchiati col dito non vengono mai perfetti — allora conviene accontentarli piuttosto che ostinarsi a mantenere cocciutamente una posizione che non porterebbe alcun vantaggio (economico).
E comunque, se Apple non cambia punto di vista allora «è arretrata, non si adegua, vive nel passato!», se lo cambia «pagliacci, prima sostenevano l'esatto contrario!». Insomma, non se ne esce in ogni caso…
Certo, una volta Apple spingeva il mercato.
Pontificava:
«la tastiera fisica è comoda ma, quando non ti serve, dà solo fastidio.»
Diceva:
«Flash è una cazzata perché è pesante, pieno di vulnerabilità e consuma un fottìo di batteria.»
Affermava:
«Hey gente, è iniziata l'era dei tablet!»
E giù tutti a prenderla per il culo. Ma, guarda un po', tempo un paio di anni e sparivano le tastiere fisse, Flash si eclissava, tutti cominciavano a sfornare cloni dell'iPad.
Adesso Apple non spinge più il mercato. Osserva quello che fanno gli altri e lo ripropone, talvolta impegnandosi per renderlo più fruibile (e di questo bisogna rendergliene atto). Più raramente proponendo discrete innovazioni come ad esempio l'ultima incarnazione, il 3D Touch. Molti lo criticano ironicamente come "l'invenzione del tasto destro per smartphone, di cui non si sentiva minimamente la mancanza". Sono certo che tra qualche tempo lo troveremo anche sui frigoriferi.
Tim (Cook) è un commerciale, è un bravo comunicatore, è un esperto nello spingere sul pedale del lato fashion della tecnologia.
Ma l'utente Apple sa che le sue sono principalmente chiacchiere, Tim non è uno che si tira su le maniche e si sporca le mani col grasso. O, perlomeno, non sembra proprio quel tipo di persona.
Quello che manca all'utente Apple è uno scassacazzi come Steve, che buttava nella spazzatura un prototipo pronto per la vendita magari perché era di un millimetro troppo largo, che passava la notte prima di un keynote a provarlo e riprovarlo (e *guai* se non era tutto perfetto o se c'era anche solo una luce fuori posto!). Lo Steve che stressava letteralmente tutti, dall'ingegnere al programmatore all'addetto delle pulizie perché il suo modo di spazzare il pavimento non era ottimale.
Però i risultati si vedevano. I prodotti Apple di quegli anni erano qualitativamente ineccepibili, il termine "bug" pressoché sconosciuto e ogni nuova release di un prodotto o sistema operativo faceva scintille.
Adesso le scintille le fanno le palle degli utenti (Apple), quando si accorgono che molti dei bug di El Capitan sono gli stessi che c'erano in Yosemite, che se li portava dietro da Mavericks, che li aveva ereditati da Mountain Lion, gentile lascito di Lion.
Che era proprio una gran porcata.
L'ultimo vero cazzuto sistema operativo di casa Apple è stato Mountain Lion2Che poi un leone di montagna altri non è che un puma, nome tra l'altro già assegnato a una precedente versione di OS X.
Ma sono dettagli per pignoli. e il vero utente Apple ne sta ancora aspettando un degno erede. Ma per la legge delle infinite probabilità, dopo tanta mediocrità, non dovrebbe mancare molto.
Queste sono le ragioni per cui tutti voi dovreste avere pazienza con l'utente Apple. Lui non vede il luccichìo del metallo e del vetro che si fondono insieme tramite un processo laser millimetrico così preciso che non si sente la giunzione nemmeno passandoci sopra la lingua. È immune alle centinaia di «great great beautiful wow wonderful great» dei keynote.
Lui vive ogni singola novità come un parto naturale senza epidurale, domandandosi spesso «ma Steve avrebbe fatto davvero così?». Non perché fosse un dio in terra ma perché lui, prima ancora che un antipatico venditore (per alcuni) o un freddo calcolatore (per altri), prima che un arrogante, spesso maleducato e intollerante dittatore, prima ancora che un arguto osservatore della natura umana, era un utente. Non un commerciale, un utente.
Non gliene fregava niente se a mettere uno schermo più piccolo avrebbe venduto meno unità, se questo avesse implicato un'esperienza d'uso più razionale.3Non per niente era spesso in rotta con il consiglio di amministrazione e una volta è pure riuscito a farsi cacciare dalla società che aveva fondato.
Tim non è come lui, vende molto più fumo. Però è simpatico, sorride sempre e, quando prova a rifilarci qualche minchiata4*cough* Apple Watch… ci sembra quasi un'operazione indolore.
Ma per l'utente Apple no. Con lui la magia non funziona e quando Tim glielo spinge nel culo, lui il dolore lo sente tutto.