Gli album delle figurine! (di Jeeg)

Ecco la prima pazzia del 2025! Tutto è cominciato con una insolita associazione di idee: da fonti certe sono venuto a sapere che a breve che ci sarà una nuova ristampa del Jeeg ZPRO-011Con qualche modifica ai suoi punti deboli, come la forma della testa e (forse) l'attaccatura delle spalle, del quale ho abbondantemente parlato in questo articolo (quindi, se sei interessato ad avere un Jeeg di qualità, stai all'erta!). Tra le varie versioni previste ce ne sarà una, in edizione limitata, che riprenderà i colori della storica copertina dell'omonimo album di figurine del 1979: torso arancione "prismatico" (il colore cambia a seconda di come lo colpisce la luce) e una palette color pastello. Un look molto vintage e altamente evocativo.

Ah, gli album delle figurine… Adorabile retaggio di un tempo, ahimé, passato. Insieme ai trasferelli, altro fantastico ricordo andato ormai perduto (casa di mia nonna era diventata una riserva indiana, per via di tutti i pellerossa – ma anche cowboys – che avevo letteralmente trasferito su sedie, mobili, elettrodomestici, pareti), erano una presenza costante nei giochi di noi bambini di allora. Ne ho avuti tantissimi, ma non ne ho completato mai nemmeno uno. La principale ragione era di natura economica: ai "miei tempi" non esisteva la paghetta settimanale, perlomeno a casa mia e nella cerchia dei miei amichetti diversamente facoltosi (compensavamo con la fantasia che però, sfortunatamente, non era accettata come moneta di scambio). Si aspettavano pazientemente le feste per racimolare un po' di vil danaro, che veniva poi parsimoniosamente amministrato nel corso dell'intero anno.

Pertanto accettavamo volentieri dall'edicolante gli albumi in omaggio, corredati da uno starter pack di confezioni di figurine; e poi, finite quelle, lo si metteva in archivio. Io, qualche volta, disegnavo dentro i rettangolini le scenette descritte a lato (musica malinconica…).

Però l'atto di applicare la lucida figurina sulla porosa cartaccia color crema dell'album era un rito unico: Con la lingua appoggiata al labbro superiore si stava attentissimi ad allinearla alle guide, specialmente nel caso di immagini multiple, anche se poi il risultato era comunque altamente discutibile. Era un momento magico, il tempo si fermava e assaporavi il momento. Al giorno d'oggi, pur esistendo ancora, dubito che questo genere di passatempo vada ancora per la maggiore tra i giovani navigatori della virtualità.

Insomma… ridendo, scherzando e rimuginando, mi è improvvisamente venuta una voglia pazzesca di incollare figurine dentro un album. Ho così cominciato a cercare in rete informazioni sull'albo di Jeeg, che a conti fatti è molto probabilmente il mio robot preferito (addirittura, anche se di pochissimo, più di Goldrake, che ha una trama meno coerente e intrigante).

Dopo lunghe ed estenuanti ricerche, sono riuscito a reperire tutte le pagine dell'albo (le aste su Ebay sono un'ottima fonte). Chiaramente si tratta perlopiù di foto scattate al volo con cellulari mediocri, in condizioni di luce terribili e con inquadrature tagliate e distorte alla Salvador Dalí. Di conseguenza la qualità era quella che era. Avevo anche pensato di acquistare un album originale, ma che divertimento ci sarebbe stato a trovarci già tutte le figurine attaccate? Senza contare che il prezzo medio di un albo completo si aggira intorno ai 200 euro.

Indovina un po' il passo successivo? Ecco, bravo. :)

Confronto: originale a sinistra, remake a destra

Con infinita pazienza mi sono messo a ricostruire fedelmente la struttura dell'album originale, copiando dalla serie TV le stesse, identiche immagini delle relative figurine.2Nota: non sempre ho utilizzato il medesimo fotogramma. Qualche volta la scelta Panini non era felicissima (guarda per esempio le rocce di fronte a Jeeg nell'ultima figurina in basso a destra, che sembrano patate); mi sono quindi preso la libertà di sceglierne ogni tanto qualcuno migliore.

Tuttavia, dopo una quindicina di pagine realizzate, ho capito che qualcosa non funzionava.

L'intero album copre unicamente otto puntate del cartone animato. Nemmeno le più importanti, peraltro. Cinque pagine sono dedicate alla palla che si trasforma in un mostro Haniwa (episodio "L'inganno di Mimashi", puoi vederne una parte due immagini più su), altre tre si occupano di una creatura radioattiva (episodio "Radioattività"), cinque trattano il rapimento di Hiroshi da parte della regina Himika (episodio "Prigioniero di Himika"): tutte vicende a sé stanti, che aggiungono poco o niente all'evoluzione della storia di Jeeg.

Trama che tra l'altro nemmeno si conclude: l'album si ferma a metà, quando l'Imperatore delle Tenebre sta ancora impazzando a destra e a manca, fiducioso nella propria vittoria. Probabilmente gli alti vertici Panini si preparavano a far uscire un seguito… che però non è mai arrivato.

Ricapitolando: storia troncata a metà, episodi poco incisivi, intere pagine traboccanti di figurine ripetitive e banali… Era necessario ripensare tutto da zero.

Ecco la nuova versione:

Ho inserito *tutti* e 45 gli episodi3Sì, lo so che in totale sono 46, ma l'ultimo è semplicemente un riassunto (piuttosto lacunoso) dell'intera storia. In lingua originale è abbastanza carino perché è narrato in prima persona da Hiroshi, nella localizzazione italiana è un semplice copia e incolla degli spezzoni originali, il che lo rende molto confusionario., includendo sempre almeno una immagine del mostro Haniwa di turno. È presente anche il titolo della puntata e il nome del (o dei) summenzionato cattivone con l'equivalente ideogramma (kanji) giapponese. Poi, a seconda di quanto tale puntata risulta importante ai fini della storia generale, occupa più o meno spazio (e figurine). Nell'esempio sopra, la storia di Takeru, il cavaliere senza macchia e senza paura, è molto struggente ed emozionante, per cui si è presa quasi l'intera pagina. Il primo episodio ("Il risveglio dei mostri"), che introduce vicende e personaggi, si è meritata due pagine e mezzo. E così via.

In questo modo, anche se non ti ricordi tutto tutto, puoi ripassare comodamente la saga di Jeeg in pochi minuti. Per la cronaca, ecco come ho cambiato l'ultima pagina (e sì, c'è un po' di sarcasmo qui e là dentro l'album: il soprannome del professor Shiba si comprende leggendo la trama dei vari episodi):

La struttura delle pagine dell'album originale era piuttosto variegata: a volte c'erano righe da due figurine, a volte tre, altre volte le immagini correvano lungo i bordi della pagina e il testo era all'interno; tutto questo era molto bello e ho deciso di mantenerlo:

Come puoi notare alcuni riquadri hanno uno sfondo rossiccio anziché bianco. Serve a indicare che in quei punti andranno applicate composizioni di figurine multiple.

A un certo punto ho cominciato a sbizzarirmi. Inedita rispetto all'albo degli anni '70 è la sequenza delle figurine 93-94-95, che mostra una panoramica di un progetto del professor Dairi:

Ci tengo a precisare che tutte le figurine vengono direttamente dal cartone, anche l'immagine lunga della base. Ho soltanto unito i fotogrammi (era una carrellata orizzontale) e li ho un po' ripuliti.

Venendo alle informazioni tecniche, l'album (chiamiamolo) 2.0 differisce da quello originale per alcuni particolari (contenuti a parte, come abbiamo già avuto modo di vedere): Le figurine sono più piccole, hanno una dimensione di circa 6×4,5 centimetri, contro quelle originali di circa 6,5×5. La ragione è molto semplice: voglio evitare che, per qualche strana e infelice evenienza, possano magari un giorno finire in vendita da qualche parte e creare problemi con quelle originali. Come tutti i miei progetti anche questo è nato per divertimento personale e non come promozione di truffe e imbrogli. Di conseguenza anche l'album è un pochino più piccolo.

Inoltre sia sull'album che sul retro di ogni singola figurina c'è una scritta FACSIMILE e un link a questo articolo esplicativo.

Realizzare tutto digitalmente mi ha portato via il primo mese di quest'anno. Oltre al discorso grafico e ingegneristico del progetto, mi sono dovuto riguardare tutti gli episodi del cartone. Per ognuno ho cercato di capire quali fossero gli eventi più importanti e li ho quindi condensati nelle piccole descrizioni che puoi vedere nelle varie pagine, facendo molta attenzione a conservare lo stile un po' antiquato che si usava in quegli anni e facendo in modo che la lunghezza del testo fosse uniforme ovunque (in sostanza dovevo mantenere più o meno lo stesso numero di parole per ogni riga).

Terminata la prima fase, mi sono occupato dell'aspetto fisico dell'album. Non potevo realizzare niente con gli strumenti che avevo in casa e ho quindi messo tutto nelle mani della tipografia. Ho scelto il tipo di carta per la copertina, quello delle pagine interne (una carta grossolana un po' giallina, tipica degli album dell'epoca) e il tipo di materiale per le figurine, che si sono rivelate la vera sfida.

Sì, perché oltre a doverle organizzare su fogli A4, raggruppando quelle multiple insieme (così, quando vengono tagliate, i bordi coincidono sempre perfettamente), ho dovuto prestare particolare attenzione alla stampa sul retro, che andava fatta naturalmente speculare: in sostanza il numero di ogni figurina doveva coincidere con l'immagine sull'altro lato. E infatti ho commesso un po' di errori durante tutto il periodo delle stampe di prova. Ma, ehi, sono centinaia!

Il problema più grosso, tuttavia, riguardava il taglio. Per quanto una stampante possa essere precisa, i vari fogli che vengono stampati possono "muoversi" di qualche decimo di millimetro, un pochino più a destra, un pochino più a sinistra, più in alto o più in basso. Per cui non si poteva prendere la pila di stampe e tagliarle in modo automatico, o i bordi sarebbero risultati poco uniformi. Occorreva un omino che prendesse un foglio alla volta e lo tagliasse a mano con la massima precisione:

Questo è il foglio "grezzo". Come puoi vedere ho segnato in grigio tutte le linee lungo le quali effettuare il taglio.

Per prima cosa vanno rimossi i bordi laterali (4 tagli).

Poi si fanno le strisce (5 tagli).

E infine, come con i ravioli, si effettuano altri 2 tagli per striscia, per un totale di 12. Quindi, in totale, per ogni foglio (che comprende 18 figurine) bisogna effettuare 21 tagli. Tutti rigorosamente a mano. Le pagine di figurine sono 13 per album e quindi in tutto oltre 260 tagli. Tutti millimetrici perché, al minimo errore, si butta via l'intero foglio.

Quindi, a conti fatti, un album completo di figurine mi viene a costare 40 euro. È tanto? È poco? Questo chiaramente è un fattore soggettivo. Tanto per mettere la cosa nella giusta prospettiva, le figurine in vendita attualmente nelle edicole costano 1 euro l'una. Io, al costo di 40 figurine moderne, ho fatto un album che ne contiene 220.

Ma veniamo alla parte divertente!

Ah, che meraviglia (a proposito, anche i ghirigori rossi me li sono dovuti disegnare io!), qualitativamente sia l'album che le figurine sono di una qualità fenomenale.4Di sicuro molto più di quelli originali, che erano sempre un po' al risparmio. Il contrasto tra la superficie lucida e un po' riflettente delle figurine e la carta porosa mi ha riportato indietro nel tempo di almeno quarant'anni. Sarà stata l'emozione ma sono partito subito maluccio: non avevo ancora attaccato la terza figurina che già la seconda l’avevo messa un po’ storta. Ma chi se ne frega, è bello anche così. :)

Guarda quante, ma che figata! Naturalmente non le attaccherò tutte consecutivamente, ma le mischierò e mi lascerò guidare dal caso, perché è quello il bello. Inoltre mi prenderò tutto il tempo possibile, in modo da far durare il divertimento per intere settimane. Poi butterò via tutto e mi stamperò un nuovo album (scherzo!). Il tutto con la certezza di averle tutte le figurine, e quindi nessuno stress legato a doppioni o a copie mancanti.

Cavolo, sono contento come un bambino!

Sono un bambino!

:)

Il video

Una veloce panoramica dell'album, con tanto di applicazione delle figurine. :)

4 pensieri su “Gli album delle figurine! (di Jeeg)

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