Eccoci qua, con l'ennesimo capitolo della mia infinita Avventura con gli ex libris… Non c'è niente da fare, quando non sono completamente soddisfatto di qualcosa, va a finire che continuo a rimetterci mano nel corso del tempo, e questa sta diventando una vera e propria barzelletta.
Nelle puntate precedenti…
Il presente articolo appartiene a una serie di post dedicata al mio tortuoso percorso di ricerca di un ex libris accettabile per la mia personale libreria. Ognuno è auto conclusivo e può essere letto indipendentemente dai precedenti, ma è possibile seguire l'intera trama leggendoli nel corretto ordine cronologico.
- Ex libris
- Ex libris II
- Ex libris III
- Ex libris IV
- Ex libris V
- Ex libris VI (questo articolo)
L'ultima revisione, che mi era parsa tanto bella un paio di anni fa1Perlomeno è passato un po' di tempo!, si è rivelata una grande cazzata. Innanzitutto perché della data di aggiunta alla libreria non frega praticamente a nessuno, nemmeno a me (ho comunque queste informazioni in un database), e poi perché è scritta talmente piccola che a ogni nuovo libro avrei dovuto stampare e ritagliare l'ex libris, con grande spreco di tempo e di carta. Inoltre mi sono reso conto che l'inchiostro della mia stampante non viene completamente assorbito da alcune tipologie di carta patinata e potrebbe macchiare leggermente la pagina di fronte (fortunatamente è accaduto solamente con l'edizione del Signore degli Anelli di Fatica, che è stampato su una carta lucidissima).
Inoltre il castellino… boh… a guardarlo oggi mi sembra una vera e propria schifezza.
Nel quarto articolo della serie avevo mostrato questo piccolo schizzo. L'idea era avere la porta di casa Baggins con intorno le scritte dell'ex libris, preferibilmente in rune naniche. È un'idea che avrei fatto bene a non abbandonare, e oggi la riprendo.
Non era sufficientemente schematico, e quelle pietre tutte intorno stavano decisamente male, per cui ho ulteriormente semplificato tutto. L'ispirazione mi è venuta dall'intestazione della lettera di Thorin a Bilbo, e sarebbe stato carino riprodurre l'ingresso di casa Baggins; però avrebbe preso troppo spazio.
Così ho disegnato la porta nella maniera più sintetica possibile (ma che ne mantenesse la riconoscibilità):
Il segno magico sulla porta2Che Peter Jackson nei suoi film ha fatto coincidere con l’iniziale runica di Gandalf, ma che in realtà aveva un significato e probabilmente una forma differente, benché mai svelata dall'autore. inizialmente si trovava su una delle assi. L'ho in seguito spostato più a sinistra, in modo che continuasse idealmente lo spazio tra le tavole e rendesse il disegno più armonico. Alla fine ho deciso di differenziarlo maggiormente, così che creasse più contrasto con il resto della porta.
Ho quindi inserito le scritte, utilizzando il Cirth Angerthas, ovvero le rune utilizzate dai Nani di Moria nel Signore degli Anelli (che sono differenti da quelle più semplificate dello Hobbit):
il testo è piuttosto semplice, in alto c'è scritto "dalla libreria di" e sotto c'è il mio nome.
Volendo addentrarmi ancora più profondamente nella cultura nanesca, ho ulteriormente arricchito le rune inserendo alcune legature che Tolkien ha incluso nel libro di Mazarbul3A essere precisi, la prima legatura è inclusa nell'alfabeto standard, solo la seconda e la doppia elle nella parola "dalla" vengono dal libro dei Nani..
Per esempio, prendiamo il mio nome.
Normalmente verrebbe scritto lettera per lettera ma, quando alcune si trovano vicine tra loro, J.R.R. aveva previsto si potessero fondere insieme in modo più elegante.4Ma quanto è meraviglioso quest'uomo? In questo caso "nd" e "ea".
Prima o poi scriverò un bell'articolo sulle rune dei Nani, perché è un argomento veramente affascinante.
A questo punto ero indeciso se realizzare un timbro oppure una goffratura. Per la seconda si utilizza una sorta di pinzatrice che deforma la carta in modo da mettere in rilievo la parte "nera" del logo. Però ha dalla sua molti svantaggi, tra i quali la possibilità di strappare la carta, non apparire molto visibile e definita e di schiacciarsi col tempo all'interno dei libri. Così ho optato per un timbro personalizzato.
Non volevo un inchiostro pieno classico come nero, rosso o blu; mi sarebbe piaciuto utilizzarne uno dal colore più tenue, in modo che l'ex libris non risaltasse eccessivamente sulla pagina del libro. E mi si è aperto un intero mondo.
Mian mi ha introdotto ai pigmenti (prendo un bel respiro perché il nome è lungo) Versa Fine Clair della rinomata azienda giapponese Tsukineko (che non conoscevo, ma ho in seguito scoperto essere molto popolare).
Comprendono tonalità poco comuni e affascinanti. Tagliando corto per non fare notte, ho infine optato per il colore denominato Spruce, che sarebbe l'abete rosso (anche se il colore alla fine è verde, vai a capire i giapponesi…).
Ci sarebbe da narrare tutta l'Odissea per trovarlo perché, ovviamente, Amazon ha tutti i colori possibili e immaginabili di questa marca, ma questo no.
Lo si poteva ordinare, ma sarebbe arrivato il 24 Maggio 2025, ovvero tra sei mesi!
L'ho quindi preso direttamente in Asia.
La spiegazione della scarsità è perché, nonostante a prima vista sembri un colore noioso e banale, all'atto pratico è davvero affascinante: una sorta di turchese scuro; infatti tutti i canali YouTube dedicati all'arte degli inchiostri sono letteralmente impazziti. Come me.
Ho valutato molte alternative, ma infine ho preferito utilizzare il verde della porta di casa Baggins. C'erano sei o sette tonalità differenti ma l'unica che davvero mi ha colpito, è stato proprio lo Spruce; gli altri erano o troppo chiari o troppo scuri o troppo convenzionali.
Il timbro in tutto il suo splendore. In questo caso l'ho applicato su uno di quei libri con pagine patinate, per cui risalta in modo particolare, quasi tridimensionale. Una volta asciugato rimarrà lucido ma risulterà un pochino più piatto. Sui libri con carta porosa verrà interamente assorbito.
Qui l'ho applicato sulla mia copia inglese del Lord of the Rings rosso Deluxe. Non sono sicuro che il telefono sia riuscito a catturare la corretta tonalità di verde perché ho scattato la foto sotto una luce led artificiale. Dal vivo è un colore che trovo oltremodo affascinante.
Ecco infine la vera prova di coraggio: la mia prima edizione inglese del Signore degli Anelli è adesso mia per sempre; da qui non si torna più indietro. Ma so che non lo farei comunque, sono i tre libri più preziosi che posseggo e non li darei via per tutto l'oro del m… vabbè, non li darei via molto facilmente. :)
Era anche il momento di chiudere una volta per tutte questa infinita telenovela degli ex libris, in cui cambiavo trama e idea a ogni Luna nuova. Mi pento di tutte le precedenti incarnazioni, perché a pensarci bene avevo incluso informazioni completamente inutili (come l'aver letto o meno il libro, o la data di aggiunta alla libreria), o aver effettuato scelte non definitive (col senno di poi gli ex libris incollati denotano il non essere pienamente convinto della decisione, e alcuni hanno purtroppo lasciato qualche piccolo segno sulle pagine).
Questo nuovo timbro è piccolo, poco più di 3 centimetri di diametro (meno del castellino, che raggiungeva i quattro e mezzo), schematicamente semplice (la porta verde di casa Baggins), contiene i dati strettamente necessari (il mio nome) ed è esteticamente molto piacevole (almeno per me).
Bene, è tempo di fare un bel falò di tutte le idee precedenti e chiudere definitivamente questo capitolo. :)
No, dai… per davvero!