Nota
Questo articolo è un aggiornamento della mia personale edizione dell'Atlante della Terra di Mezzo, realizzata nel 2023. Ti consiglio di leggere prima questo articolo, in modo da avere un'idea più precisa dei contenuti.
Un annetto fa ho portato a termine un progettino molto ambizioso. Volevo tradurre in italiano le tavole del magnifico Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad, perché nessun editore italiano (Rusconi e Bompiani) si è mai impegnato a realizzare una pubblicazione completa nella nostra bella lingua. È nato in questo modo l'Atlante degli Hobbit.
Apportava numerose migliorie al volume originale, ma presentava un piccolo difetto: l'ho realizzato alcuni mesi dopo la mia annuale rilettura dello Hobbit e del Signore degli Anelli. L'idea di fondo era avere un reading companion da affiancare ai due romanzi, che rappresentasse un comodo riferimento per quanto riguardava la geografia dei luoghi, lo svolgimento di eventi e battaglie e gli spostamenti dei diversi gruppi di protagonisti.
Quest'anno mi sono accorto che l'ordine dei capitoli non andava bene. Karen li aveva organizzati per importanza, quindi località come Lothlórien, Minas Tirith, Isengard e compagnia bella comparivano prima di altre secondarie, e questo mi obbligava a saltare in continuazione qui e là all'interno dell'Atlante.
Continuità
Per capirci meglio, questa è una parte dell'indice originale del Signore degli Anelli. Ho rimosso alcuni capitoli perché non trattati dall'Atlante, ma quelli presenti sono nel corretto ordine cronologico:
A seguire l'indice del vecchio Atlante degli Hobbit. Come possiamo vedere le prime cinque voci seguono correttamente gli eventi del libro. Ma le successive (indicate con un pallino rosso) hanno un ordine apparentemente casuale:
Come puoi vedere, gli argomenti non seguono l'ordine del libro: dopo aver letto i capitoli riguardanti Galadriel, è necessario andare a cercare quello in cui la Compagnia si scioglie; che, nel caso specifico, è addirittura oltre i capitoli che ho elencato (precisamente a pagina 151). Ecco invece l'organizzazione del nuovo Atlante degli Hobbit:
Come puoi notare segue perfettamente la storia dell'Anello, quindi si può leggere in modo sequenziale.
Non mi sono limitato a spostare i capitoli, ma ho integrato tre sezioni che Karen aveva immaginato separate. Nell'Atlante della Terra di Mezzo c'è prima una descrizione delle principali locations, poi l'elenco delle battaglie e infine una descrizione dettagliata dei viaggi.
Nella nuova edizione ho invece preferito combinare tutto insieme, in modo che fossero di aiuto nel momento esatto in cui li si incontrava all'interno del libro. Per esempio, quando la Compagnia si scioglie presso Parth Galen, vediamo subito i due percorsi seguiti da Merry e Pipino, e da Aragorn, Gimli e Legolas. Dopodiché si arriva a Edoras, si parte per il Fosso di Helm e si assiste all'omonima battaglia. Il tutto avviene da pagina 90 a pagina 103.
Nel vecchio Atlante 1.0 (e anche in quello Bompiani, con numerazione delle pagine chiaramente differente) era necessario saltare da pagina 154 a 90, poi da 91 a 83, e infine da 85 a 114. insomma, un bel casino.
Nonostante questa operazione di scambio pagine possa apparire molto semplice, è stata in realtà un bagno di sangue. Come sai il libro non ha un'impaginazione convenzionale perché alcuni capitoli hanno un orientamento verticale per consentire una visualizzazione ottimale di alcune tavole:
Apple Pages (ma, credo, anche Microsoft Word) non è sufficientemente complesso da riuscire a gestire impaginazioni alternate dei documenti1Anche perché non penso esistano al mondo molti altri libri organizzati come il mio. :), per cui ogni volta che ho la necessità di utilizzare un'orientamento verticale sono costretto a ricorrere ai riquadri di testo (che fluttuano liberamente sulle pagine). Questi non possono essere "ancorati" al testo come avviene per esempio con le immagini per cui, quando devo tagliare o incollare un capitolo, rimangono fissi nella loro posizione originaria, o cominciano a sovrapporsi tra loro. Puoi ben immaginare cosa significhi doverli prendere uno a uno e spostarli qui e là all'interno del libro per riposizionarli nel punto giusto… È un po' come un bambino che deve trovare e infilare le forme sagomate all'interno dei relativi buchi.
Ecco uno screenshot esplicativo di una fase intermedia del "riordino":
Spesso mi è capitato (come sempre, quando faccio qualcosa) di avere ripensamenti, o di voler riorganizzare un capitolo in modo differente e così dovevo ricominciare tutto da capo. Ma alla fine la pazienza e la perseveranza hanno finalmente pagato. :)
A questo punto dell'articolo immagino ti sarai già accorto di una piccola ma significativa novità…
Nomenclatura
Ho recentemente preso una posizione definitiva riguardo le due nuove traduzioni di Hobbit e Signore degli Anelli: preferisco quelle classiche (qui le motivazioni). A differenza del "mio" I Viaggi di Frodo, nel quale avevo dato la priorità alla nomenclatura originale, nell'Atlante ho inizialmente preferito favorire quella più recente di Ottavio Fatica, in quanto dichiarata "ufficiale" da Bompiani.
Alla luce però delle mie più recenti considerazioni, e in virtù del fatto che a me delle scelte di Bompiani interessa ben poco, nella nuova versione tornano a farla da padrone i vecchi nomi. Qui sotto puoi apprezzare un veloce confronto:
Questa apparente modifica "minore", naturalmente, mi ha costretto a rimettere mano a *tutte* le tavole del libro:
La differenza non è abissale, ma mi ha consentito di migliorare la visualizzazione di alcuni elementi: le tre montagne principali sono evidenziate in marroncino e risaltano un po' di più; la Sala delle Guardie di Khazad-dûm è indicata con maggior precisione.
Ho dovuto giocoforza anche cambiare i nomi delle tavole (in questo caso da H1 a J1) perché molte adesso si incontrano prima, o dopo rispetto alle altre.
Errori
Ho trovato e corretto alcuni errori, sia miei che dell'Atlante originale: ne ha purtroppo tantissimi, perché nell'ultima pubblicazione editoriale i curatori si sono concentrati quasi prevalentemente sulla sostituzione della nomenclatura e non sull'effettiva precisione della traduzione.
C'è un punto in particolare in cui una distanza in miglia è stata confusa con una in leghe, risultando decisamente esagerata:
Nell'Atlante dello scorso anno era sfuggita anche a me. Nella nuova edizione fortunatamente mi sono reso conto che più di 60 Km al giorno percorsi a piedi non possono certamente essere definiti pochi.
Sono infine riuscito a risolvere il problema dei bordi superiori, che nella prima edizione arrivavano al limite massimo della pagina (senza comunque perdere informazioni), pur mantenendo la stessa dimensione delle tavole. Le frecce in rosso mostrano l'Atlante 1.0, quelle verdi il 2.0.
Estetica
Ho valutato numerose modifiche alla copertina per distinguere il nuovo libro dal precedente, ma l'aspetto originale mi piaceva troppo. Così mi sono limitato a virare un pochino il blu sullo sfondo del titolo verso una leggera tonalità di grigio scuro. Ho semplificato anche il testo sul retro, bilanciandolo meglio in relazione alle pieghe della rilegatura:
Forse si nota meglio con un paio di foto. Guarda come la scritta "L'Atlante degli Hobbit risulti un po' più bilanciata:
Stesso discorso sul retro, nota la piccola scritta "seconda edizione".
Un'altra novità è la tipologia della carta. Questa volta ho provato a sceglierne una leggermente patinata (costa un pochino di più ma come vedremo ne vale decisamente la pena).
Beh, la differenza è come il giorno e la notte!
Oltre a essere più piacevole al tatto, la qualità è immediatamente evidente. Nota come, per esempio, nella vecchia edizione (sotto) si possa intravvedere il testo sul lato opposto della pagina. Nella nuova questo non avviene. Inoltre, anche se non molto visibile nell'immagine, i colori dei pallini risultano decisamente più intensi.
Anche il numero di pagina è differente, per via del diverso ordine dei capitoli.
Le immagini a colori sono pura meraviglia. Nel caso della Battaglia dei campi del Pelennor di Tomás Hijo ho inserito il mio remake al posto di un'immagine trovata su Internet, e la stessa cosa ho fatto per tantissimi altri disegni.
Ho dato più spazio a molti disegni, e ho inserito alcune delle mappe (o parti di mappa) che ho disegnato nel corso degli anni proprio per sfruttare questa meravigliosa qualità (nell'esempio qui sopra cambia ovviamente anche la nomenclatura all'interno della cartina, forse riesci a intravvedere "Terre Selvagge" al posto dell'orribile "Selvalanda"). Il mio vecchio iPhone 7 non riesce a rendere giustizia ma le vecchie grafiche risultano più slavate.
Della nuova carta hanno beneficiato anche tutte le tavole, perché risultano ancora più colorate e brillanti (e anni luce avanti a quelle dell'Atlante ufficiale).
Un piccolo dettaglio per me molto importante: Questa è l'unica foto decente che si riesce a trovare online di Karen Wynn Fonstad (l'autrice dell'Atlante originale). È a bassissima risoluzione (149 x 210 pixel) ed è stata probabilmente scattata negli anni '80 con una Polaroid. Ingrandirla per questo libro era quasi impossibile, perché risultava sgranatissima (e infatti si vede, a destra). Ho utilizzato un tocco di Intelligenza Artificiale (per queste cose è utilissima) e sono finalmente giunto, dopo numerosi tentativi, a qualcosa di accettabile.
Tiriamo le somme
Nell'insieme il libro non risulta stravolto: non ci sono informazioni aggiuntive rispetto alla precedente incarnazione; soltanto qualche immagine e pagina in più, tavole un pochino più chiare, una qualità della carta migliore, una impaginazione più sensata e pratica e una copertina più scura. :)
Io ammiro sempre la tua pazienza e la tua passione; ultimamente sei uno dei pochi che conosco che fa ancora le cose per proprio gusto personale e non per interesse o perché obbligato; chapeau!
❤️
Le faccio perché nessun altro le fa. Se ci fosse, mi limiterei a ricoprirlo d'oro (sempre coi soldi di Alby, naturalmente). :)