Se segui questo mio blog da qualche tempo, sai che ho molto a cuore la questione Ucraina. Ogni volta che mi è possibile, secondo le mie possibilità, cerco di donare qualcosa per contribuire all'acquisto di medicinali, beni di prima necessità e materiali utili alla popolazione civile e all'esercito, per contrastare l'avanzata dei barbari.
L'invasione è avvenuta poco più di due anni fa, il 22 Febbraio 2022, mentre stavo disegnando la Matta della Contea. Ho inserito una piccola bandierina all'interno della mappa in segno di solidarietà. Qualche settimana più tardi ho partecipato a una corsa virtuale il cui ricavato andava direttamente a sostegno del paese. Nel mio ultimo, stupidissimo libro, ho dedicato una piccola sezione a questa inconcepibile guerra, e ho deciso di donare il 20% dei ricavi alla causa. Ho anche rimosso la traduzione in russo di questo sito. Non che questa mia minuscola sanzione possa influire chissà quanto, ma la terrò comunque in vigore fino alla fine del conflitto. Per finire, ho aggiunto un "Forza Ucraina!" in fondo alla colonna destra della pagina (prima c'era una bandierina nella barra in alto, poi la barra è sparita e le ho trovato una nuova collocazione).
Tutto questo non per far vedere quanto sono bravo e generoso. Lo scrivo perché, contrariamente al detto popolare, le donazioni non vanno assolutamente fatte in silenzio. Bisogna gridarlo ai quattro venti, e spronare gli altri a fare altrettanto, perché è solo così che possiamo migliorare come specie umana. Ammesso sia ancora possibile farlo.
Un mesetto fa ho scoperto una nuova, meravigliosa iniziativa: il sito ucraino UA Postcards consente di acquistare una cartolina e farsela spedire a casa. Si tratta di un modo per umanizzare un terribile evento del quale riceviamo aggiornamenti soltanto tramite fredde notizie dai notiziari e dalla carta stampata (per chi ancora la legge). Non si tratta di un banale foglietto di carta, ma di qualcuno che si è messo lì, ha preso una penna, e ha scritto proprio a te, ringraziandoti personalmente. Qualcuno che subito dopo, magari, è dovuto correre a ripararsi dall'ennesima caduta di missili sopra la sua città o imbracciare un fucile e andare a difendere la libertà.
Ci sono numerosissime opzioni. Si può scegliere di ricevere una cartolina semplice, oppure la si può decorare con svariati francobolli. Addirittura è possibile avere la firma di un volontario, di un combattente o di un ufficiale dell'esercito.
Personalmente ho optato per il francobollo col saluto nazionale "Slava Ukraini" ("Gloria all'Ucraina", che è anche il titolo di questo articolo, in lingua originale) e "Heroyam Slava" ("Gloria agli Eroi"), che lo accompagna sempre come risposta automatica.
Non ho potuto fare a meno di aggiungere anche quello commemorativo dell'Isola dei Serpenti. Per chi non si ricordasse la vicenda, proprio il primo giorno di guerra l'incrociatore Moskva (la nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero) attaccò e conquistò la sopracitata isola, punto strategico per il controllo della zona. All'intimazione via radio di arrendersi o morire, i tredici soldati ucraini a difesa della base risposero "Русский военный корабль, иди на хуй!" ("nave da guerra russa, vai a farti fottere!"), e quel giorno abbiamo imparato che ’sta gente ha le palle esagonali. Le fonti di informazione riportarono che vennero tutti quanti giustiziati.
Fortunatamente, quattro giorni più tardi, si scoprì che in realtà i soldati erano vivi e detenuti come prigionieri. Furono rilasciati il 24 Marzo successivo durante uno scambio di prigionieri.
Tuttavia l'affronto non rimase impunito. Il 14 Aprile missili antinave ucraini colpirono e affondarono la Moskva, vanto e orgoglio della madre russia. In seguito l'isola venne riconquistata.
Ecco quindi il francobollo originale, nel quale un soldato saluta affettuosamente l'incrociatore, e la versione più recente, nella quale la nave russa riposa sul fondo del mare. È un francobollo che denota grande sarcasmo, pur in un momento decisamente tragico per il paese, anche se purtroppo l'evento ha causato la morte di decine di soldati russi, che molto probabilmente in guerra non ci sarebbero mai voluti andare.
Per la cartolina ho scelto l'iconica immagine del trattore che rimorchia un carro armato russo, a opera di Anastasia Bondarets.
Le cose funzionavano così: essendo per la maggior parte residuati bellici dell'epoca sovietica, questi carri armati cadevano a pezzi spesso e volentieri. Tanto che le "ronde" erano organizzate in modo che sempre tre carri si muovessero contemporaneamente. Puntualmente uno si rompeva e il suo equipaggio saliva sugli altri due, per tornare alla base a prendere i pezzi di ricambio. A questo punto i contadini ucraini lo rimorchiavano e lo consegnavano al loro esercito, in modo che potesse essere riparato e impiegato contro i russi.
Qualora il danno fosse stato troppo serio, si limitavano a piantarci sopra una bandiera ucraina e se ne andavano. Il primo mezzo russo che passava di lì, lo scambiava per nemico e lo distruggeva. :)
Si stima che le perdite di carri armati sovietici (ovviamente includendo anche gli scontri canonici sul territorio ucraino) siano comprese tra le 700 e le 1.300 unità; circa un quarto dell'intero arsenale russo.
Per cui, sì, ho fortemente voluto questa cartolina perché è un monumento alla stupidità.
La scritta riporta "buonasera, veniamo dall'Ucraina", una sorta di motto divenuto iconico nel 2022, dopo l’invasione militare. Resa popolare dal gruppo di musica elettronica ProBass ∆ Hardi con una composizione etnica / sinfonica / elettronica suonata spesso nei rifugi antiaerei, è un'allegoria di come ogni ucraino faccia tutto ciò che è in suo potere, in virtù delle proprie capacità, per contribuire alla vittoria del paese. A tutt'oggi ogni trasmissione radio giornalistica e militare comincia i propri programmi con queste parole, che sono entrate anche all'interno dei testi di molte canzoni e brani musicali.
La frase è stata scelta come soggetto per il secondo francobollo dell'Ucraina durante la guerra (dopo il dito medio alla Moskva). In un concorso, per il quale sono state presentate 1.500 opere creative, il disegno di Anastasia Bondarets ha stravinto a mani basse con oltre un terzo delle preferenze. Quasi un milione di persone ha preso parte alla votazione.
Il messaggio è essenziale ma fondamentale. Mi ha risposto il sergente minore Stasiv, al quale auguro con tutto il cuore di tornare sano e salvo dalla sua famiglia, quando tutta questa follia sarà terminata.
Volendo, si poteva far spedire la cartolina all'interno di una busta, in modo che non si rovinasse. Ma ho preferito che arrivasse con tutti i segni del viaggio, in modo che fosse del tutto autentica.
Naturalmente nell'originale il mio indirizzo di casa è differente. Ho anagrammato un po' le scritte per rimuovere i dati sensibili. "Andrea" in Ucraina non deve essere un nome molto diffuso, per cui una piccola svista ci può anche stare. :)
Ho duplicato l'immagine del trattore su carta fotografica (riproducendo anche i medesimi piccoli danni negli angoli) e l'ho inserita, insieme alla cartolina originale, all'interno di un bel quadretto. L'ho appeso alla mia parete preferita, così sono certo che il popolo ucraino sarà sempre nei miei pensieri. Anche più di prima.
Se puoi fare a meno di qualche euro, acquista anche tu una cartolina, e sostieni la libertà!