*THOCK THOCK THOCK* /3

Nota

questo è il terzo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /2

Pensavo di aver terminato i miei interventi nel mondo delle tastiere meccaniche, ma Epomaker ha appena rilasciato una nuova edizione della sua TH80, che porta con sé una serie di interessanti novità.

Nel primo articolo di questa serie ho spiegato la differenza tra la disposizione dei tasti nelle tastiere ANSI degli americani, e in quelle ISO utilizzate da noi europei (che palle, però, questi infiniti standard!).

Avevo anche scritto che col tempo ci si abitua ai cambiamenti e in effetti, in questi tre mesi (e qualcosa) di utilizzo della TH80, mi sono subito adattato al suo differente layout, e ho viaggiato spedito come un treno.

Mi sono tuttavia scontrato con alcuni piccoli problemini che, benché non particolarmente seri, col tempo si sono rivelati piuttosto fastidiosi.

I problemi

Il primo riguarda il fatto che la tastiera, quando connessa al Mac tramite cavo, non è in grado di risvegliarlo dallo stop. Niente, posso premere qualsiasi tasto e nulla accade; l'unica soluzione è premere i bottoni del mouse. Ho aggirato l'inconveniente collegandola via Bluetooth (ha anche una terza possibilità: tecnologia a onde radio tramite chiavetta proprietaria, che non ho mai utilizzato per non occupare inutilmente una porta USB). Alla fine non mi cambia niente, anche se per principio preferirei il cavo perché la latenza è sicuramente minore.

Il secondo problema, ben più irritante, riguarda la rotellina. Ho assegnato la sua rotazione alla regolazione del volume (tranne in alcune specifiche applicazioni, dove svolge compiti particolari, come modificare lo zoom, ridimensionare la grandezza dei caratteri, e altro) e funziona egregiamente. Però, di tanto in tanto, si "spegne". È come quando non si utilizza la tastiera per un po' e questa va in standby, con la differenza che la tastiera non è in standby perché la sto utilizzando; è la rotella che non reagisce più, fino a quando non la premo (è anche un bottone, che uso per far partire e mettere in pausa la musica). A quel punto funziona ancora per un po', per poi addormentarsi nuovamente più o meno una decina di minuti più tardi.

Non ho ancora capito se la problematica è legata al tempo, oppure se c'è qualche combinazione di tasti e/o un bug nel firmware che la causa; ho contattato l'assistenza Epomaker (sempre veloce, professionale e disponibile), che si è subito attivata per effettuare alcuni test ma, finora, non siamo ancora giunti a nulla.

Così mi è venuta un'idea: perché non prendere un'altra tastiera identica e vedere se si tratta di un difetto della mia oppure un bug del software interno? D'altra parte ne sono stati risolti già parecchi dall'uscita della TH80 ed è ormai quasi perfetta.

TA-DAAA!!!

E… Sorpresa! Ho scoperto che è stata rilasciata la versione ISO, ovvero col tastone ENTER completo. Notizia molto piacevole perché, come sappiamo, il nostro standard europeo non viaggia benissimo sul mercato mondiale delle tastiere di qualità. Dal momento il nuovo modello sembra avere un hardware differente (utilizza un altro firmware), ho deciso di mettere a confronto i due modelli per scoprire eventuali differenze.

Esteticamente le tastiere sono uguali. Stessa forma, medesime dimensioni, equivalente peso e identica rotellina. La nuova, in basso nella foto a destra, ha un tasto in più subito a destra dello SHIFT sinistro, e naturalmente un layout diverso sul lato destro.

Purtroppo il tasto ENTER ha perso il suo caratteristico colore giallo, e questo mi dispiace un po', ma pazienza. Posso sempre acquistare un set di bottoni colorati e divertirmi a decorare la tastiera come un albero di Natale.

Di buono c'è che nel nuovo modello i due problemi riportati all'inizio dell'articolo sembrano essere stati risolti. Adesso il Mac si sveglia alla prima pressione di un tasto (mi sembra anche più velocemente, ma forse è solo una mia impressione).

Per quanto riguarda la rotella ho bisogno di più tempo per testarla, perché non è qualcosa che accade sempre e a intervalli regolari. Però, in oltre due giorni di utilizzo, non è mai accaduto che smettesse di funzionare, il che è un buon segno (incrocio le dita). Ho tenuto entrambe le TH80 collegate al Mac e la vecchia ha presentato il problema già svariate volte.

Rimappiamo i tasti

Ora che possiedo quella che credo essere la tastiera definitiva, ho deciso di "potenziare" alcuni tasti. In sostanza, tramite l'applicazione BetterTouchTool (da questo momento BBT, per semplicità), già illustrata nel primo articolo, ho rimappato e raddoppiato la funzionalità di alcuni bottoni.

È vero che adesso la TH80 ha un layout ISO, però mantiene la disposizione dei caratteri americana (i simbolini sopra i tasti), pertanto a volte tendo a confondermi. In particolare con le parentesi perché il sistema operativo, per aprirle e chiuderle, usa i tasti 8 e 9, mentre visivamente io me le ritrovo sopra i pulsanti 9 e 0.

Ho quindi modificato le combinazioni di tasti SHIFT-9 e SHIFT-0 (e anche SHIFT-8 per non ritrovarmi con due tasti che mi scrivono la parentesi aperta) con BBT, assegnando rispettivamente la parentesi aperta, quella chiusa (e l'asterisco per SHIFT-8, così corrisponde al simbolo sopra il tasto).

Però non mi sono fermato qui. BTT consente di assegnare a ogni tasto un'azione temporale, ovvero una pressione breve e una lunga. Così ho fatto in modo che, se premo 9 o 0 per un tempo superiore a un quarto di secondo, mi ritrovo direttamente le parentesi al posto dei numeri.

Come "sdoppiare" i tasti con BBT?

Si creano due azioni, la prima va configurata in questo modo (dall'immagine ho tolto un po' di voci non necessarie, per non complicare troppo la spiegazione):

Si aggiunge una nuova azione, si digita il carattere scelto, in questo caso 9, nella sezione "Keyboard Shortcuts"1BTT non è intuitivissimo, per attivare la sezione è necessario cliccare sulla colonna di sinistra (nell'immagine sopra, il 9 che si trova nella parte sinistra della striscia viola).; va poi selezionato "Prevent recursive triggers" (non ho ben capito a cosa serva, ma presumo a evitare loop che manderebbero in crash l'applicazione2In pratica, quando premiamo il tasto 9, BBT lo sostituisce con 9 (colonna a destra); però, senza l'opzione attivata, applicherebbe nuovamente la sostituzione perché, inserendo un 9 (anche se lo fa lui), pensa "oh, c'è un 9, lo devo sostituire con un 9!"; e così via all'infinito. Lo so, è una cosa incasinatissima alla Inception, facciamo che devi selezionare l'opzione e pace, ok? :)). Poi, molto importante, impostiamo "Trigger on Key up". Serve a dire a BTT "non scrivere subito il carattere, perché può essere una pressione breve o una lunga, attìvati solo quando sollevo il tasto!" e infine selezioniamo un tempo massimo. Il tempo serve a capire per quanto tempo bisogna tenere premuto il tasto prima che BTT decida di scrivere il carattere alternativo (che vedremo tra un minuto). Il tempo minimo va lasciato a zero, perché per pressione breve intendiamo un tempo che va da subito a 0,25 secondi. Quindi, se premiamo 9 per meno di un quarto di secondo, verrà scritto 9. Tutto questo casino per non modificare il comportamento del tasto, ma è necessario aggiungere questa azione.

Creiamo un'altra azione. A sinistra3Sto mostrando un fotomontaggio per risparmiare spazio: le due colonne si trovano in realtà alla destra della lista delle azioni. inseriamo nuovamente 9; come prima attiviamo l'opzione per evitare il loop (forse in questo caso non è necessaria, perché il carattere da sostituire è differente; ma male non fa) e, questa volta, inseriamo lo stesso valore temporale della prima azione, ma questa volta per il tempo minimo. Il valore massimo non è importante.

Clicchiamo poi sull'azione da compiere (colonna di destra nella lista delle azioni): in questo caso incolleremo il carattere "(", utilizzando il comando "Insert / Type / Paste Custom Text". Come puoi vedere, BTT è molto potente, e si possono inserire anche intere frasi, come per esempio una email, la data di oggi, eccetera eccetera.

Riassumendo: abbiamo due azioni, la prima si attiva se premiamo il tasto 9 per un tempo compreso tra zero e un quarto di secondo, e verrà scritto proprio 9. Se lo temiamo premuto un po' di più, verrà scritta la parentesi aperta.

Naturalmente servono altre due azioni per il tasto 0 e la parentesi chiusa. Suona tutto molto complicato ma, una volta compreso il meccanismo, ci si può sbizzarrire a creare azioni interessantissime (anche multiple).

Ho applicato lo stesso sistema ad altri tasti che uso spesso, come il simbolo minore "<", impiegato nei tag HTML. Se lo premo più a lungo, viene scritto ">", così risparmio una pressione di SHIFT.

Ma…

A differenza del vecchio modello ANSI, col quale era possibile impostare manualmente la compatibilità Windows o Mac (che serviva principalmente per invertire i comandi WINDOWS e ALT), la nuova ISO è in grado di riconoscere il sistema operativo a cui è collegata e adattarsi automaticamente.

Questo di norma non sarebbe un problema ma – anzi – una feature; se non fosse che in modalità Mac ai tasti funzione vengono riassegnate determinate funzioni: F1 e F2 regolano la luminosità del display, F11 e F12 il volume (nonostante lo faccia già la rotella) e così via.4Seguono lo stesso concetto delle tastiere ufficiali Apple, dove a ogni tasto è impostata di fabbrica una determinata funzione. Solo che nelle tastiere ufficiali Apple è possibile scegliere se avere queste azioni oppure i classici tasti funzione, qui no. E non c'è modo di rimapparli, nemmeno dall'app/driver Epomaker.

Però…

Però ho appena scoperto che nella nuova app/driver, selezionando una misteriosa sezione denominata "FnLayer" si possono "resettare" alcuni tasti predefiniti, tra cui anche i tasti funzione (YEAH!). Non tutti però: F3 (che in MacOS richiama Control Center) e F4 (che attiva Siri) sono in rosso, per cui disabilitati (o, più precisamente, utilizzati dalla tastiera, in combinazione col tasto FUNC per operazioni sue specifiche, come selezionare le modalità wireless, o gli schemi della colorazione LED e così via). Per me non è un problema, perché mi sta bene che richiamino quelle funzioni. Mi interessano molto di più quelli da F5 in su, da utilizzare con la mano destra, ma capisco che a qualcun altro potrebbero far comodo anche F3 e F4.

Quei due tasti funzione, tra l'altro, non sembrano attivare o disattivare nulla sulla tastiera, ma per sicurezza proverò a chiedere all'assistenza Epomaker.

Gli switch

Un'ultima differenza tra i due modelli sono gli switch, ovvero i meccanismi che fanno muovere i tasti (e che fanno *THOCK THOCK THOCK*). Quando si acquista una TH80, di norma è possibile scegliere tra una vasta gamma di switch differenti. Col modello precedente mi ero deciso per i Gateron Brown Pro, che sono di tipo tattile, pre-lubrificati direttamente in fabbrica.

Il colorato switch Budgerigar

L’edizione ISO, probabilmente perché uscita da pochi giorni, aveva una scelta più limitata: gli switch Flamingo, che sono di tipo lineare, o i Budgerigar tattili, entrambi prodotti (proprio) da Epomaker. Ho scelto i secondi, perché hanno caratteristiche praticamente identiche ai Brown: stessa pressione necessaria per premerli a fondo (55 grammi) e stessa pre-lubrificazione di fabbrica. La vera differenza è che hanno un feedback tattile molto più pronunciato: quando vengono premuti si sente subito lo scatto (nei Brown è molto meno marcato, quasi non lo si nota). Mi ricordano davvero tanto le vecchie tastiere meccaniche dei mainframe anni '70, e devo dire che li sto apprezzando molto, benché siano leggermente più rumorosi dei Gateron. Non avendoli mai provati prima, anche perché sono nuovissimi, nutrivo qualche dubbio a riguardo, ed ero pronto a scambiarli con i Brown (trattasi di una tastiera hotswap, d'altra parte), ma già dopo pochi minuti, me ne ero follemente innamorato.

“Budgerigar” è il nome inglese dei nostri pappagallini colorati, i parrocchetti ondulati. La scelta deriva dai variopinti colori utilizzati per lo switch.

Nota

Il pappagallino al centro era azzurro. L'ho fatto io rosa perché volevo aggiungere una nota di colore, ma mi sono dimenticato di cambiare la coda. In ogni caso esistono per davvero anche rosa (ma hanno rosa anche la coda). :)

La modifica

La seconda cosa che ho fatto, dopo aver giocherellato con entrambe le tastiere, è stata rimuovere la modifica dalla prima, e applicarla alla seconda.

Questa volta non mi sono fatto trovare impreparato e ho girato un veloce video di due minuti, nel quale si può ascoltare il rumore dei tasti, con e senza modifica, su entrambi i modelli.

In sostanza, il nastro sul retro della piastra madre assorbe tutto il suono che normalmente si propaga sul fondo, ed evita quei piccoli e fastidiosi echi e rimbombi da “sala d’attesa del dentista” che si possono avvertire nelle tastiere non modificate.

A mio avviso la differenza, benché non evidentissima, è comunque percepibile (e apprezzabile).

In conclusione

Con questa nuova edizione ISO della TH80 sono stati migliorati tutti i problemi che affliggevano il precedente modello, è stato aggiunto un layout europeo e la sensazione tattile dei nuovi switch rende la scrittura ancora più piacevole.

Se era già un best buy prima, nonostante qualche piccolo problemino, figuriamoci adesso che è diventata praticamente perfetta (e no, Epomaker continua a non pagarmi per tutte queste smancerie). :)

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