*THOCK THOCK THOCK* /2

Ovvero: la modifica di cui, molto probabilmente, avrei anche potuto fare a meno.

Nota: questo è il secondo di una serie di articoli dedicati alla meravigliosa tastiera TH80 di Epomaker. Ti consiglio di dare un'occhiata anche agli altri due:
*THOCK THOCK THOCK* /1 e *THOCK THOCK THOCK* /3

Nel precedente articolo sulla TH80, ho elogiato lungamente tutte le caratteristiche positive di questa meravigliosa tastiera. Avevo anche accennato alla possibilità di effettuare alcune modifiche per migliorarne ulteriormente il suono (che è comunque già straordinario). Bene, oggi ho provato ad applicarne una, la più semplice, e devo dire che il risultato non mi ha particolarmente entusiasmato.

Ci sono sostanzialmente tre diversi cambiamenti che si possono apportare:

Il primo riguarda gli stabilizzatori, ovvero quei piccoli meccanismi che consentono ai tasti lunghi (come la barra spaziatrice, lo SHIFT, INVIO, ecc.) di poter essere premuti anche alle estremità senza che il movimento verticale ne risulti compromesso (in parole povere, il tasto rimane sempre parallelo al piano, non si piega da un lato). Secondo buona parte delle recensioni che ho guardato, la TH80 non brilla particolarmente per la stabilità di tali meccanismi (interviene una sorta di vibrazione, detta rattle, perché non sono fissati perfettamente alla scheda madre ma dondolano un po'). La soluzione consiste nel rimuoverli, inserire un pezzo di nastro adesivo (o di cerotto medico) tra loro e la scheda madre e rimetterli.

In tutta sincerità trovo i miei molto stabili1C'è da dire che esistono due edizioni di questa tastiera: una prima versione con una batteria meno capiente (2.400 mAh, mi pare) e una nuova revisione; io ho la seconda, per cui il problema del rattle potrebbe essere stato risolto.

C'è anche da tenere a mente che solitamente le recensioni vengono realizzate utilizzando modelli appena usciti.
, sicuramente più della precedente tastiera, per cui non ho mai preso in considerazione l'idea di modificarli. Magari un giorno lo farò, ma oggi non è quel giorno.

La seconda variazione consiste nell'inserire un sottile strato di plastica da imballaggi (sottile eh, quel tipo di sacchettino opaco che sembra una spugnetta, che solitamente protegge i monitor quando li si rimuove dalla confezione) tra gli switch e la scheda madre della tastiera. Dovrebbe ammortizzare un pochino la fine corsa dei tasti e rendere più sordo il suono. È una procedura lunga, perché richiede lo smontaggio dello chassis, la rimozione di tutti gli switch, e l'applicazione di tale pellicola, che dovrà essere ritagliata perfettamente per combaciare con la sagoma della scheda (buchi compresi). Ho letto che in rarissimi casi potrebbe causare problemi di elettricità statica per cui, al momento, non ho intenzione di provarla.

Il terzo cambiamento, il più semplice, consiste nell'applicare alcuni strati di nastro di carta (quello che solitamente si utilizza per proteggere lo zoccoletto di legno quando si dipingono le pareti) sul retro della scheda madre della tastiera. Anche questo accorgimento dovrebbe ridurre le frequenze più acute dei suoni.

Bene, apriamo la tastiera:

È sufficiente svitare le due viti che si trovano in prossimità dei piedini e poi sganciare con molta pazienza i due lati (superiore e inferiore), tenuti insieme da piccoli gancetti, utilizzando un oggetto piatto (preferibilmente di plastica, per non graffiare la scocca). La scheda madre è curiosamente bianca, come la tastiera, e molto pulita nell'aspetto. da notare la collocazione a sud, rispetto ai tasti, dei piccoli LED.

La batteria, coi suoi 3.800 mAh, è molto generosa. Non ho ancora avuto modo di testarla a fondo perché sto alternando l'utilizzo col cavo a quello Bluetooth, ma finora non mi è ancora capitato di doverla ricaricare.

Avendo un nastro molto stretto, ho dovuto effettuare numerosi passaggi. Mi sono limitato a due coperture, la prima orizzontale e la seconda verticale. Ma c'è chi ne fa anche tre o quattro.

Al termine del lavoro, il retro della scheda madre si presentava così.

Guarda come sono stato bravo a ricordarmi di girare intorno al tasto di accensione delle funzioni wireless!

… e che gran fesso a dimenticarmi di tutti gli altri buchi necessari a richiudere le due parti della tastiera!

Il grosso rettangolo in alto è lo slot della chiavetta USB per il collegamento tramite Wi-Fi.

Tutti i video di questa modifica contengono un audio di confronto tra il rumore dei tasti prima e dopo la modifica, e la differenza è sempre evidente (anche se non c'è mai un cambiamento dal giorno alla notte).

Solo il 5% dei video mostra come smontarla.

NESSUNO spiega come rimontarla.

Vabbè, basta procedere a ritroso! Beh, non proprio. Bisogna allineare tutte le parti, far combaciare i buchi, inserire per prima cosa la porta USB all'interno della scocca e, SOPRATTUTTO, fare molta attenzione ai rientri e agli incastri.

Vedi le parti che ho evidenziato?2È la stessa immagine di qualche paragrafo sopra. In quei punti non avrei dovuto mettere il nastro, perché lì si va a inserire l'altra parte della scocca, quella che contiene la batteria.

Rientri come quello ci sono tutto intorno al perimetro della scheda. Io non lo sapevo (magari era anche evidente e sottinteso, ma questa è la prima tastiera che modifico e il pensiero non mi ha nemmeno sfiorato) e, quando ho provato a chiudere il tutto, ho incontrato una forte resistenza.

Dal momento che la mia indole vichinga mi spinge prima a colpire e poi a controllare se ho aperto in due la testa di un nemico o di un alleato, ho spinto con tutte le mie forze, fino a quando tutte le clip sono scattate e la tastiera si è chiusa.

Al momento di provarla, l'ho appoggiata al tavolo e sembrava una culla. Dondolava! Così ho tirato un calcio nel di dietro al mio lato vichingo e l'ho aperta una seconda volta, per capire quale fosse il problema e risolverlo tagliando via il nastro in eccesso.

A quel punto sono riuscito a riassemblarla correttamente.

Ok, e il suono?

Sinceramente? Boh…

Non ho registrato il rumore dei tasti prima dell'applicazione del nastro adesivo, per cui non sono in grado di effettuare un confronto oggettivo. Forse sì, il suono è un pelino più sordo e piacevole. Ma mi piaceva anche prima per cui non so se tutta questa fatica abbia realmente portato a un miglioramento apprezzabile. Non è peggiorato, però. :)

Di buono c'è che non ho rotto niente e si tratta di una modifica non invasiva: la posso rimuovere quando voglio.

Probabilmente, e questa è una considerazione da tener presente, si ottiene un miglioramento più rilevante applicando anche la seconda modifica, quella della plastica da imballaggi. Magari è proprio la collaborazione tra i due strati che va a produrre un suono più pieno.3Anche se la maggior parte delle recensioni si limita a fare come ho fatto io.

Però…

Però, più vado avanti a scrivere questo articolo, più mi sembra di sentire un suono più piacevole. Certo, può anche essere autosuggestione, come quando compri una porcheria e ti convinci sia la cosa migliore del mondo perché ci hai speso soldi sopra.

Io non ho speso niente, cacciaviti e nastro adesivo li avevo in casa, per cui non avrei alcun motivo di mentire a me stesso. Se non per evitare di pensare di aver fatto un lavoro quasi inutile. :)

No dai, è un bel suono… ;)

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