Ad arricchire la mia vasta collezione di libri di e sullo Hobbit ci sono numerose copie in lingua straniera. Oltre chiaramente a quelle inglesi, ne posseggo alcune in latino, ucraino, russo e giapponese. Tendenzialmente cerco di evitare idiomi che non sono in grado di comprendere (quello in latino, Hobbitus Ille, dovrebbe essere alla mia portata, gli altri no), a meno che non appartengano a edizioni così visualmente meravigliose da non riuscire a trattenermi.
Durante la mia recente visita in Asia mi sono imbattuto in due di queste eccezioni: Lo Hobbit illustrato da Jemima Catlin e lo Hobbit Annotato da Douglas A. Anderson, entrambe in ideogrammi cinesi.1Non è propriamente corretto definire i caratteri cinesi "ideogrammi", ma suona bene e lo lascio. :)
Lo Hobbit illustrato già lo conoscevo, e mi ero imposto di recuperarlo da qualche parte, ma le poche volte che compariva su Ebay aveva prezzi molto prossimi ai 200 euro che non ero disposto a spendere. Entrando in un vecchio negozietto di libri, in un paesino disperso tra le foreste della Malesia cosa mi trovo di fronte? Esatto, proprio lui. Mio!
Si tratta di un volume bello grosso e corposo, addirittura più grande dell'edizione Deluxe inglese al centro (che oggi viaggia verso i 250 euro), che a sua volta aveva già dimensioni più voluminose rispetto all'edizione italiana.2La cui copertina in tessuto, col tempo, sta assumendo colorazioni molto preoccupanti, nonostante il libro si trovi, accudito come un figlio, all'interno di una libreria con ante in vetro, riparata dalla terra, dal deserto, dai monti e dal mar.
Ciò significa pagine più generose e, di conseguenza, disegni più dettagliati.
Esattamente come la controparte edizione pregiata inglese, anche questo volume è protetto da un robustissimo cofanetto di colore nero, con un drago rosso-dorato (che poi è il vero colore di Smaug) che gli si avvolge tutto intorno. Avveniva anche nella versione inglese ma, in quel caso, Smaug si trovava direttamente sul libro, mentre il cofanetto era rosso, con alcune decorazioni dorate.
In questa composizione fronte/dorso/retro si può osservare la meravigliosa imponenza del Grande Verme3Non è un'offesa, nel mondo di Tolkien i Draghi erano anche definiti Great Worms, è sufficiente osservare la mappa di Thrór. nella sua magnificenza.
Il libro è di un uniforme giallo-pieno-quasi-senape telato; che, col nero e rosso dei lati superiore e inferiore del cofanetto, crea un forte e piacevole contrasto cromatico.
All'interno è il classico Hobbit illustrato da Jemima, ma il designer cinese ha arricchito il volume con inserti colorati e colore del testo a tema (anche se si nota a malapena, accidenti al mio antiquato iPhone!).
Le pagine sono di buona fattura e la qualità della stampa è eccezionale. Come risultato abbiamo colori vivi, vibranti e tratti ottimamente definiti.
Nell'immagine sopra uno Smaug furioso emerge da vortici di fumo e fiamme incandescenti. Sotto Pontelagolungo le acque azzurre del lago ondeggiano placidamente, creando un'esplosione di colori caldi e freddi.
Un libro che, viste le mie limitatissime conoscenze della lingua cinese, non potrò (forse mai) leggere. Ma è di sicuro il migliore dei tre illustrati da Jemima Catlin in mio possesso. :)
Si tratta di una seconda edizione del 2015, ed è uno dei rari libri con la coda!
Lo Hobbit Annotato, invece, è stata una vera e propria sorpresa; ne ignoravo del tutto l'esistenza. La copertina grigia telata, impreziosita dall'illustrazione originale di Tolkien, mi ha convinto a rischiare di superare il peso massimo dei bagagli durante il viaggio di ritorno.
Si tratta di una prima edizione del 2020.
La qualità della carta è meravigliosa, una via di mezzo tra un poroso e un liscio che non avevo mai toccato prima. Anche la fascetta è un piacere sotto i polpastrelli: ha una trama rugosa che ricorda un po' la struttura dei papiri.
Esattamente come il precedente volume (del resto l'editore è lo stesso, probabilmente anche il curatore grafico) anche qui le varie sezioni sono divise da inserti colorati.
Una vista dettagliata del simpatico draghetto in stile cinese. :)
Il contenuto del libro è bicolore: nero per il testo principale e un verde acquamarina molto scuro per immagini e note.
C'è poi una corposa sezione contenente le immagini a colori, di una brillantezza eccezionale.
Per finire, l'ultima parte del libro, contenente note e riferimenti, è stampata su carta più scura, sempre tendente al verdino.
Così, da oggi, la mia piccola collezione Hobbit guadagna una nuova lingua, e due meravigliosi volumi da mangiare letteralmente con gli occhi.
Anche non a mandorla. :)