I numeri dei Nani

È un bel pomeriggio di sole e sto lavorando all’ennesima revisione del mio ex libris. Per la prima volta scelgo di realizzare qualcosa di classico e, dal momento che per ora è un trattamento che ho deciso di riservare unicamente ai miei libri di Tolkien, vorrei ispirarmi all'arte della Terra di Mezzo.

Necessito di un font e il Cirth, la scrittura dei Nani, mi sembra la scelta più interessante e appropriata. "Va bene", mi dico, prendo il font che ho creato un anno fa e procedo. All'epoca stavo lavorando sulla mappa di Thrór e lì non ci sono cifre numeriche per cui non le ho mai inserite.

"Ok, vado a cercarle e le integro"; e salta fuori una notizia sorprendente.

Due in effetti. Ma andiamo con ordine.

I numeri non esistono! O meglio, alcuni numeri non esistono, perché Tolkien non ce ne ha mai parlato, né ha avuto l'occasione di utilizzarli in modo consistente. L'unico documento che contiene alcune cifre è ciò che rimane del libro di Mazarbul (3 pagine), quello che Gandalf e compagnia al seguito trovano a Moria, accanto alla tomba del povero Balin:

Solo cinque numeri… :(

Cerco su Internet se qualche volenteroso/studioso sia arrivato a ipotizzare teorie anche strampalate in proposito, ma non approdo a nulla. L'unico suggerimento è che, osservando l'1 e il 3, molto probabilmente il 2 sarebbe stato così:

Passi da gigante, direi!

D'accordo, abbiamo un problema. E, a quanto pare, me lo devo risolvere da solo. Sì ma, in che modo?

Beh, se le rune non esistono1Sicuramente esistono. Se Tolkien ne ha usate alcune è plausibile che le abbia inventate tutte, e ci sarà senza dubbio qualche foglietto a riguardo nei famosi scatoloni ancora sigillati a casa di Christopher; prima o poi salteranno fuori, mi auguro. me le invento; mi servono. Sono per un ex libris personale, mica devo presentare una relazione ufficiale sui linguaggi della Terra di Mezzo!

Allora, inventare per inventare, diamo prima una sistemata a quelle esistenti. L'1, il 2, il 3 e il 5 mi piacciono. Sono logici e coerenti. Il 4 no. Per quale motivo utilizzare una W quando, seguendo lo schema, basterebbe una V?2Qualcuno potrebbe dire "perché è il doppio di 2". D'accordo, ma a quel punto, allora, il 5 non sarebbe logico. Anche il 6 ha poco senso. Oh, non è da escludersi che dal 7 al 9 la serie sarebbe potuta continuare aggiungendo stanghette, ma mi pare poco plausibile e scomodo: scrivere ad esempio il numero 697 sarebbe una fatica immane, e il risultato di impossibile interpretazione:

Allora facciamo che cambio anche lui.

Nel frattempo si è fatta sera. Sono a letto e scarabocchio un po' di simboli con la stilografica:

Ho poche idee e molto confuse. Provo a buttare giù qualche schema più o meno sensato:

Cercherò di spiegarmi al meglio delle mie possibilità, cioè di sicuro molto male.

La prima variante (A) si limita a raddoppiare i simboli dei numeri precedenti (dall'1 al 5), immaginando di disporli davanti a un ipotetico specchio (sul lato alto): la V capovolta del 2 diventa così una X, la zampa di gallina del 3 si trasforma in una sorta di asterisco (è una runa che già esiste, ma vale anche per alcuni dei numeri canonici). Idem il 9 che, partendo dal 4, diventa un rombo.

Mostro uno schema (spero) un po' più chiaro:

Il 6 è un po’ più complesso: allungando la barretta dell’1 non sarebbe cambiato nulla, per cui ho aggiunto una stanghetta orizzontale a rappresentare l’ipotetico asse.

Il risultato finale è dunque questo:

Ecco dunque come apparirebbe il numero 697 con le nuove rune:

Le altre due teorie le spiego brevemente per completezza, ma le ho subito scartate perché non mi convincevano.

Lo schema (B) effettua una somma di numeri e forme: il 6 è un rombo composto dalla V rovesciata del 2 e da quella dritta del 4. Il 7 dall’unione dei simboli 3 e 4, l’8 raddoppiando il 4 (è forzato perché uno dei due ho dovuto ruotarlo), il 9 sommando 4 e 5 (forzato anche questo). Lo schema (C) raddoppia anch’esso le cifre, ruotandole specularmente. Mi sono subito arenato sul 7 e sul 9.

Torniamo allo schema A e la domanda giunge abbastanza ovvia: perché queste corrispondenze 1-6, 2-7, 3-8 e 4-9? Beh, non c’è un motivo vero e proprio, ho disposto i numeri su due righe, sopra quelli conosciuti dall'1 al 5 e sotto quelli ignoti dal 6 al 10. Non volevo inventarmi rune troppo complicate, mi piaceva l'idea di un sistema semplice per memorizzare i numeri e riprodurli senza faticare troppo (ricordo che la pigrizia è una delle mie regole di vita). Per cui ho cercato un modo di “ripetere” quelli già esistenti.

A dirla tutta c’erano molte possibilità fornite dai triangoli. Nel primo foglio ci sono prove nelle quali, aggiungendo una barretta orizzontale bassa o alta, si creavano forme interessanti. Ma Tolkien non ha mai usato triangoli nelle rune, e anch’io trovo che stiano male.

Ho poi scoperto (ovvero me l'hanno detto) che la mia idea di corrispondenza tra le cifre era alla base della numerazione del professor Tolkien per cui, sebbene per vie traverse e raffazzonate, mi ero in qualche modo avvicinato al concetto. Lascio la parola al mio amico Roberto Arduini, presidente dell'AIST, che ha saputo spiegarlo molto meglio di me:

In realtà c’è una spiegazione chiara per la corrispondenza 1-6, 2-7, 3-8 e 4-9 e ce la fornisce lo stesso Tolkien quando tratta dei numeri scritti con le Tengwar per riprodurre le scritture elfiche.
Si tratta delle dita di una mano! Gli Elfi usavano un conteggio particolare per i numeri usando le mani e anche i nomi sono stati influenzati dal nome delle dita. Per il 6 si usava per forza una delle dita già usate per gli altri numeri e se supponiamo che arrivati al 5 si tornasse all’inizio, ecco che per il numero 6 si usava il dito usato per il numero 1, per il 7 quello usato per il numero 2, e così via…
Per analogia, anche con la scrittura dei Nani vale lo stesso procedimento.

Per lo zero non ho trovato soluzioni, diciamo, logiche. Non potevo usare i punti perché sono già presenti come spazi. Inizialmente mi sono avvalso di una barretta orizzontale, ma non si integra bene, non è elegante e, soprattutto, non mi piaceva; così alla fine ho utilizzato una sorta di "infinito", visto che non è presente nell'alfabeto normale.

Ecco dunque lo schema definitivo:

"Ma come non è presente? Certo che esiste! Si vede benissimo nell'articolo sulla calligrafia della Terra di Mezzo!!"

Ok, è vero, esiste. E qui devo introdurre la seconda notizia sorprendente, che avevo menzionato all'inizio del post: le rune nel Signore degli Anelli non sono le stesse dello Hobbit!

Sappiamo che nel corso della propria prolifica vita J.R.R. Tolkien ha continuamente rifinito le proprie opere, lingue comprese. Così, al tempo del suo primo romanzo si è limitato ad adattare le antiche rune anglosassoni, denominate Futhorc. Solo in seguito ha sviluppato una sua personale forma, dotata di regole ben precise. Non solo, ne ha create svariate, a seconda del periodo storico della Terra di Mezzo.

Non entrerò molto nel dettaglio, perché è un argomento complesso e non ne so molto nemmeno io. Ma la prima forma è stata l'Angerthas Daeron, introdotta non dai Nani ma dagli Elfi del Beleriand.

In seguito, nella Seconda Era, i Nani ne sono venuti a conoscenza e l'hanno riadattata nell'Angerthas Moria, più adatta ai suoni del loro linguaggio, il Khuzdul. Era la scrittura in voga ai tempi in cui erano i signori di Khazad-dûm.3Ovvero Nanosterro, cioè Moria.

Infine, nella Terza Era, c'è stata una ulteriore evoluzione (molto limitata, a dire il vero) e si è giunti all'Angerthas Erebor, che è la forma più moderna. L'iscrizione sulla tomba di Balin è incisa utilizzando questa forma.

Se desideri farti uscire un po' di sangue dal naso, qui trovi un sacco di informazioni a riguardo.

Tutto questo per dire che è vero, nello Hobbit (che utilizza la prima forma) la runa ᛞ corrisponde alla lettera D. Nel Signore degli Anelli non è associata al normale alfabeto ma è presente come legatura per le lettere "ou" e "ow". Quindi, almeno nella nostra lingua, è un'evenienza così rara che potrebbe comparire soltanto in qualche nome. Pertanto ho ritenuto più che sicuro utilizzarla per lo zero.

Parlando di legature, già che c'ero mi sono divertito a ricreare il font nanico del Signore degli Anelli (snervanti combinazioni comprese), visto che apparentemente tutti i font presenti online utilizzano unicamente quello dello Hobbit, ovvero l'anglosassone:

Non è del tutto canonico perché ho integrato un mix di rune presenti nell'Angerthas Moria e nell'Angerthas Erebor (l'ho fatto di modo che sia possibile usare all'occorrenza entrambi i linguaggi, ma è necessario conoscere e applicare le differenze).

Il primo paragrafo del mio precedente articolo sulla calligrafia della Terra di Mezzo si apriva con questa frase:

In questi giorni mi sta frullando per la testa l'idea di disegnare nuovamente la mappa di Thrór, dal momento che il primo tentativo non mi è venuto tanto bene.

Così appariva con le rune dello Hobbit (Futhorc):

In questo modo risulterebbe con quelle del Signore degli Anelli (Angerthas):

Il font non è ancora completo. Dovrei rifinirlo maggiormente (aggiustare per esempio lo spazio tra le rune o lo spessore delle stesse) e contattare l'autore dell'editor per un bug che genera errori di visualizzazione nel file finale.

Ma, come al solito, andrà a finire che rimarrà incompiuto; come buona parte dei miei lavori. :)

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