Il mio secondo tesssoro!

Oops!… I Did It Again

Credo che non avrò mai le possibilità economiche, o la follia, o il permesso di Mian, o il coraggio di acquistare una prima edizione inglese dello Hobbit, pubblicata nel lontano 1937 in sole 1.500 copie1Molte delle quali sono andate perdute nel tempo e in un grande incendio nel magazzino di Allen & Unwin. :(

Dovrò accontentarmi e farmi andar bene la mia facsimile edition, che non sarà del tutto originale, ma ne è una copia esatta al 100% 95%.

E allora? E allora, dopo la prima italiana di alcuni mesi fa, mi sono comprato una seconda edizione, originale, inglese. Si tratta di una dodicesima impression del 1961, per cui non propriamente rarissima (anche se ne sono state stampate solo 2.500 copie), ma, ehi, è pur sempre una seconda edizione!2Una piccola curiosità: questo libro è una seconda edizione perché c'è scritto nella pagina delle informazioni (vedi sotto). Ma, parlando recentemente con un collezionista inglese, alcuni ritengono che è possibile anche definirla una "prima edizione, dodicesima impression".
Sinceramente mi sembra una forzatura (leggi → cazzata), però è anche vero che la impression (una sorta di ristampa) si riferisce sempre alla prima edizione.

Potrei dire semplicemente "ho una dodicesima impression" oppure, se devo proprio aggiungere questo termine perché suona figo, sarebbe forse più corretto dire una "ottava impression della seconda edizione".

O forse no.

La verità è che le case editrici inglesi un tempo facevano dei casini assurdi. :D

Ma perch… ma com… ma se avevi det…EH LO SO! L’avevo detto.

Però ero lì da solo, di notte, con l’iPad in mano e, invece di navigare felice su Pornhub come fanno tutte le brave persone, ho deciso di farmi un giretto su Ebay.

E lì è successo il patatrac. Eh sì perché ho visto questo povero librettino solo soletto, un po’ strappato, schiacciato, scolorito, maltrattato e mi è subito salito l’istinto materno. Mediamente una seconda edizione spazia dalle 300 alle svariate migliaia di euro, con le dovute eccezioni verso l’alto (se si tratta di una copia perfetta o di un venditore pazzo) e verso il basso (nel caso di disastri in stato pietoso o di un venditore pazzo).

Io penso di aver incontrato un pazzo. O qualcuno che non ha ben compreso cosa avesse tra le mani. O di cui gli importasse poco. In realtà — ci ho fatto quattro chiacchiere — è un collezionista che ha trovato una copia migliore (pur pagandola una cifra decisamente più elevata) e ha deciso di disfarsi velocemente di quella vecchia.

I veri collezionisti sono disposti a spendere qualunque cifra, ma la loro ricerca è orientata alla perfezione. Quanto più un oggetto ha danni o difetti, tanto più cala il suo valore. Io sono un finto collezionista, e quindi mi accontento. :)

Scherzi a parte, non sto comprando tre etti di carta come dal macellaio; sto comprando un'emozione, quello che un libro rappresenta. Se ha qualche graffio, o una pagina piegata male, o una macchietta sulla copertina, non è un problema, a patto che non mi si disfi tra le mani.

Veniamo al volume. Mostra sicuramente i segni del tempo e, come tutti i libri antichi ha i suoi piccoli strappetti e angoli smussati. Ma è strutturalmente integro e l’interno è perfetto. Perlomeno perfetto quanto lo può essere un libro che va per le 60 primavere (molte più di me, che mostro ben più evidenti segni del tempo).

Ex libris

Solo quattro giorni fa ho scritto un articolo sugli ex libris e di quanto poco mi piacessero quelli nominali. Ecco, qui ce n'è uno grande quasi come un'intera pagina. Il libro proviene da un negozietto di libri antichi a McGregor, in Iowa, Stati Uniti (io l'ho acquistato da un italiano, è lui che l'ha trovato là) e presenta un lungo nome — che ho parzialmente oscurato per ragioni di privacy — che comincia con Kate.

Immagino sia tutto ciò che mi sarà mai dato conoscere in proposito. Il mio lato Magnum P.I. (ma, più propriamente, la mia curiosità) ha avuto il sopravvento e, benché non nutrissi grandi speranze, ho provato a fare una ricerca su Internet.

Con mia piacevole sorpresa ho trovato Kate! :)

That is so cool! Yes. I sold it to the bookseller in McGregor. It was given to me by a neighbor, I used to babysit for their son. I am so happy to see that my book has travelled and found a good home!

Kate

Svolge la professione di veterinaria e abita in Minnesota. È stata molto gentile a rispondermi e a darmi il consenso per pubblicare la sua storia.

Da teenager viveva a Kansas City e spesso faceva da babysitter al figlio di alcuni vicini. Grazie a suo zio ha ereditato la passione per Tolkien per cui, quando ha notato nella loro libreria questa antica edizione dello Hobbit, ha manifestato il suo interesse e l'ha ottenuta in regalo!

Lo ha conservato per più di 50 anni. Poi ha deciso che era giunto il momento che trovasse un nuovo proprietario che se ne prendesse cura e l'ha venduto al negozietto di libri di McGregor.

È curioso come un'edizione inglese sia giunta negli Stati Uniti, ma la risposta è molto semplice: la moglie dei vicini era di origine europea, probabilmente scandinava.

Presumo quindi, con ragionevole certezza, che il libro abbia finora avuto solo quattro proprietari: I vicini di casa di Kate, Kate, il ragazzo dal quale l'ho acquistato (ma che deve averlo tenuto davvero poco tempo) e infine io. E qui resterà, perché ho intenzione di tenerlo con me fino a quando mi sarà possibile.

Tornando quindi all'ex libris, lo lascerò molto volentieri. Primo perché è bello, poi perché contiene un'illustrazione di un cane e io adoro i cani; e infine perché è proprio grazie a lui che sono stato in grado di ottenere tutte queste preziose informazioni.

Ecco, ho appena cambiato idea sugli ex libris!

La sopracoperta

Una delle ragioni per cui l’ho pagato così poco (per poco intendo 104 euro, che per me sono una piccola fucilata, ma un gran prezzo per una seconda edizione in questo stato3Ovvio che ci sarà sempre chi lo troverà a 10 euro o nella cantina del cugino; io non ho cugini amanti dei libri e i mercatini della zona dove abito sono un pianto, per cui sono costretto a rivolgermi a canali di vendita mainstream.) è perché non è accompagnato dalla sua sopracoperta originale. Essendo fatta praticamente di carta (il suo unico scopo, prima che nascesse il collezionismo, era proteggere il libro, non come adesso che sembra avere più importanza del libro stesso) è delicatissima. Trovare prime (o seconde, o terze, o quarte…) edizioni dello Hobbit con una sopracoperta perfettamente integra è praticamente impossibile, perlomeno a prezzi umani. Anche perché un tempo si buttavano via (andavano di moda i libri nudi sugli scaffali).

Poco male, mi sono detto, la rifaccio io!

Cercando cercando sono riuscito a recuperare qualche foto qui e là di sopracoperte originali. Tutte a risoluzione troppo bassa, o sfocate, o tagliate… Insomma, niente di immediatamente utilizzabile.

Mi sono anche imbattuto nel sito di un tizio che se ne va in giro a fotografare le edizioni meglio conservate, per poi realizzare dei facsimile e venderli online. Sono stato tentato di acquistarne uno e risolvere velocemente il problema ma, 30 euro per un foglietto di carta, mi sembravano decisamente troppi.

Così me lo sono fatto da solo. Ho preso la sopracoperta della mia facsimile edition e l'ho (si dice?) scannerizzata con non poche difficoltà, perché è molto più lunga dello scanner: sono stato obbligato a catturare diverse immagini. Le ho ricomposte e ho perso un'intero pomeriggio a ripulire l'immagine, per togliere la retinatura.

Sopra lo scan, sotto la ripulitura

Ero convinto non sarebbe stato un problema trovare un'immagine già pronta e invece…

Il secondo passo è stato ricostruire le scritte delle due alette laterali (avranno sicuramente un nome tecnico più professionale, ma al momento mi sfugge), perché ogni impression di questo libro ha qualcosa di differente rispetto alle precedenti, e io cercavo la perfezione (umana) assoluta.

Finalmente ho trovato quello che cercavo:

Non era ad altissima risoluzione ma il testo era leggibile:

Mi sono messo sotto a riscrivere tutto e adattarlo alla mia nuova sopracoperta finché non sono stato soddisfatto del risultato.

Solo che… (eh sì, c'è un "solo che").

Ho cominciato a preparare la sopracoperta prima che il libro mi arrivasse a casa, in modo da guadagnare tempo. Davo per scontato che la facsimile edition fosse una copia perfetta del libro originale. Invece ho scoperto che così non è (da qui il 95% che hai letto a inizio articolo).

A sinistra il facsimile, a destra la seconda edizione

Il libro originale è più piccolo! Di poco, eh, però non sono uguali.

Sopra la seconda edizione, sotto il facsimile (la prospettiva inganna un po')

Il vero motivo lo ignoro, ma immagino possa dipendere da almeno due ragioni:

  • Economica: per ridurre le spese Harper Collins ha pensato bene di utilizzare un formato standard e non quello originale perché magari non più disponibile.
  • Morale: pubblicare un facsimile troppo uguale all'originale avrebbe potuto dare origine a qualche truffa.

Quale che sia quella reale (magari entrambe) mi sono ritrovato con un progetto da rieditare: non si trattava semplicemente di rimpicciolirlo, ma occorreva variare anche alcune proporzioni.

Aggiornamento: 3 dicembre 2020

Il mistero è presto risolto. La prima edizione del 1937 misurava 19×13,5 centimetri; la seconda edizione del 1951 era un po' più piccola: 19×13 cm, quindi mezzo centimetro più stretta. La facsimile edition è comunque sbagliata, perché misura 19,6×14,5 cm. Ma almeno ho imparato qualcosa di nuovo. :)

Sorvolerò sul fatto che, preso dall'entusiasmo e dalla foga di fare in fretta, ho mandato il file alla tipografia dimenticando di inserire il nome dell'editore (perché anche il font è diverso dalla prima edizione). In ogni caso, con due giorni di ritardo sulla tabella di marcia, avevo finalmente pronta la mia sopracoperta facsimile:

È identica all'originale, tranne per una piccola scritta grigia con cui ho voluto mettere ben in chiaro che si tratta di una riproduzione. Non devo ingannare nessuno, so che è finta e non ho alcun problema a farlo sapere.

Se desideri avere una copia di questa sopracoperta (anche di differenti impression), posso (provare a) realizzartela su ordinazione.

A questo punto mancava una sola cosa: invecchiarla. Eh sì, perché non avrebbe senso avere un libro antico con una sopracoperta nuova fiammante.

Così ho cominciato a stroppicciarla, piegarla, strapparla, sedermici sopra, sfregarla contro superfici ruvide, esporla al sole.

Al netto di tutti i maltrattamenti questi sono i risultati:

Devo ancora trovare un sistema, o qualche idea, per ingiallire un po' la carta (se l'avessi stampata già invecchiata non sarebbe sembrata naturale) ma tutto sommato mi sta già bene così. Ci penserà il tempo…

Il terzo tesssoro, tanto per mettere subito le mani avanti, sarebbe una prima edizione UK del Signore degli Anelli. Non è economica e parliamo di un ordine di prezzo ben superiore a questo volume. Ma non raggiunge ancora cifre astronomiche a tre zeri; rimane quindi una pazzia fattibile.

Ma sicuramente non oggi. :)

Aggiornamento: 24 Giugno 2021

Sono passati otto mesi, ma il sogno si è finalmente realizzato!

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