Con il permesso di Mian, ho fatto una piccola pazzia.1Non necessariamente in questo ordine… ;)
Il gioiellino nella foto ha quasi cinque decadi, ed è la prima edizione italiana dello Hobbit (Adelphi, Ottobre 1973). È un libro che amo più di (quasi) qualsiasi altra cosa al mondo.
Certo, mi sarebbe piaciuto (e mi piacerebbe tuttora) avere 16.000 euro a disposizione per poter entrare in possesso della prima edizione inglese, stampata in sole 1.500 copie; ma già così ho raggiunto il mio personalissimo Santo Graal, che inseguivo da fin troppo tempo. :)
L'occasione si è presentata sotto forma di un'asta su Ebay, in un periodo in cui sto cercando di vuotare il ripostiglio dalle centinaia di cianfrusaglie che si sono accumulate negli anni ma che, essendo ancora perfettamente operative, non ho mai avuto il cuore di gettare via.
Non si tratta di una copia immacolata: ha piccoli graffietti, pieghette, macchiette di umidità, bordi un po' consumati, carta leggermente ingiallita ma è strutturalmente intatta. Le pagine sono tutte al loro posto, la rilegatura è perfettamente integra e non sono presenti strappi; che poi sono per me le caratteristiche più importanti, perché mi accingerò a leggerlo, come ho fatto con tutti gli altri libri di Tolkien in mio possesso.
Le immagini all'interno del libro, rigorosamente a colori, e le due mappe bicolori a doppia pagina sono entrambe opere originali di Tolkien.
Naturalmente, trattandosi della prima traduzione a cura di Elena Jeronimidis Conte, i nomi di alcuni luoghi, personaggi e creature sono differenti. Avremo così "Forraspaccata" al posto di "Gran Burrone", Il drago "Smog" anziché "Smaug", "Pontelagolungo" invece di "Città del Lago".
Aggiornamento: 08 Maggio 2020
Apro una piccola noticina, per me molto importante: Ogni tanto mi capita di sentire il bisogno di contattare qualche persona che ritengo importante, anche solo per ringraziarla per le belle cose che ha fatto, o di come, anche in piccola parte, ha migliorato la mia vita.
Mi sono così cimentato in una complicata ricerca, perché di lei si erano perse le tracce sin dagli anni '80. Fino a quando, per gentile concessione di terze parti, sono finalmente stato messo in contatto proprio con la traduttrice di questo libro. Ho così ricevuto qualche riga che mi ha davvero migliorato la giornata:
Thank you so much for your kind words: it is wonderful to think I have been instrumental in opening up Tolkien's fantasy world to you. Thanks again for taking the trouble to let me know.
Best wishes,
Elena
Traduzione
Grazie mille per le tue gentili parole: è meraviglioso pensare di essere stata determinante nel farti conoscere il mondo fantasy di Tolkien. Grazie ancora per esserti preso il disturbo di farmelo sapere. I miei migliori auguri, Elena
Sto camminando a mezzo metro da terra. :)
Cambia anche l'incipit: «In una caverna sotto terra viveva uno hobbit» e non «In un buco nel terreno viveva uno Hobbit».
Ma ci sono anche terminologie meno piacevoli, come "Ferragosto" che prende il posto di "Mezza Estate", "Uomini Neri" in sostituzione di "Troll", e "Hobbitopoli" piuttosto che "Hobbiville" (tornato a essere l'originale "Hobbiton" nella nuova traduzione del Signore degli Anelli di Ottavio Fatica).
Una curiosità di questa pubblicazione Adelphi è di non essere (quasi) mai cambiata di una virgola nel corso dei decenni. Nonostante le numerosissime ristampe (diciassette, finora), la versione attualmente in vendita è una copia (quasi, vedi più avanti) identica dell’originale e presenta ancora oggi la scritta "Biblioteca Adelphi 47", a indicare che il libro era e rimane il 47° di questa annosa collana, fondata nel lontano 1965.
Il testo delle mappe, invece, era corretto sin dall'inizio, particolare interessante perché ancora oggi, in svariate edizioni dello Hobbit, le scritte runiche2Il cui significato *SPOILER* è "Sta' vicino alla pietra grigia quando picchia il tordo e l’ultima luce del sole che tramonta nel giorno di Durin splenderà sul buco della serratura". compaiono ancora in lingua inglese.3O, meglio, sono naturalmente in runico ma, una volta convertite, restituiscono il testo in inglese anziché in italiano.
Quest'ultima immagine è una scansione dal libro, perché figurarsi se si trova qualcosa su Google Immagini quando serve!
Bene, dalla Terra di Mezzo è tutto, restituisco la linea allo studio.
Insomma, ce l'ho fatta! Bravo a me!4Dai, per una volta posso dirmelo da solo. :)
Aggiornamento: 6 Febbraio 2020
Incuriosito dal fatto che questa particolare edizione sembra non essere cambiata in 46 anni, ho acquistato la copia più recente per effettuare un confronto all’americana.
Al di là degli evidenti segni del tempo sulla carta, non ci sono apparenti differenze. Entrambi i volumi condividono gli stessi materiali, lo stesso formato e la medesima grafica. A voler cercare il pelo nell'uovo, sul retro dell'edizione del 2007 è presente il codice a barre dell'ISBN, assente nella prima edizione.
Sorprendentemente (più che altro perché non pensavo che quest’ultima ristampa fosse di molto antecedente al 20125Ricordo che è l’anno in cui il testo della traduzione è stato rivisto e corretto.) il testo all'interno è quello del 1973. Quindi con gli "Uomini Neri", "Smog" e compagnia bella.
Ma una differenza c'è, e non è una cosa da poco. Le mappe:
Esatto. Per risparmiare, immagino, qualche centesimo sui costi di stampa (ma quale risparmio, visto che questa è considerata l'edizione di lusso di Adelphi?), è stata presa l'infelice decisione di rinunciare al formato con piega (l'unico vero bonus aggiunto, che distingueva questa edizione da tutte le altre) e suddividere l'illustrazione su due pagine.
Ciò porta inevitabilmente a perdere parte delle informazioni (evidenziate in giallo), che finiscono per “affogare” nella piega della rilegatura. Tra l'altro anche la tinta rossa, una sorta di Borgogna, è differente: contrasta molto bene col nero della mappa, ma è differente dal cremisi vibrante delle precedenti edizioni.
Quindi, nota importante, qualora desiderassi acquistare una copia di questo volume, magari sul famoso sito web di aste, ti consiglio di verificare bene che l’anno di pubblicazione sia antecedente al 19826Non ho la certezza che il cambiamento nelle mappe sia avvenuto proprio dopo quel determinato anno; ho scritto ad Adelphi e non sono stati in grado di fornirmi una risposta esauriente perché sorprendentemente (ma comprensibilmente) non conservano una copia di tutte le edizioni. perché, prima di quell’anno, le cartine sono ancora su doppia pagina ripiegata. Nel dubbio, chiedi sempre conferma al venditore.
Ricapitolando, questa nuova ristampa costa tanto, non contiene il testo più recente e le mappe sono praticamente inutilizzabili. A meno di non essere interessati alla prima localizzazione italiana del capolavoro di Tolkien, lo scaffale della libreria (intesa come negozio) è la sua giusta collocazione.
complimenti!!!
Grazie. :)
Ero assai indeciso se acquistare questa versione. Dopo il tuo resoconto ne ho appena acquistata una copia identica su eBay.
Hai fatto benissimo, specialmente se la copia è precedente al 1982 (perché nelle edizioni successive hanno purtroppo semplificato le mappe e non si aprono più).
È un volume semplice ma molto elegante e piacevole da tenere in mano e, come puoi leggere qui, ha probabilmente le mappe più definite di qualsiasi altra edizione italiana.
La prima edizione me la sono letta, me ne ho acquistata un’altra, una sesta edizione del 1979, proprio per maneggiarla senza troppe preoccupazioni. :)
Ottobre 1973 dovrebbe essere identica alla tua con annessa mappona nero rossa.
Il che porta a due le edizioni degli anni '70 in mio possesso, avendo acquistato quella del Signore degli Anelli dell'aprile 1971 (anno mese della mia nascita, come resistere?!?!), edizione che non riesco a leggere in quanto elfi è tradotto con gnomi e non riesco manco a pensare di leggere una simile traduzione.
Allora hai anche tu una prima edizione, complimenti! :)
Splendida anche la prima pubblicazione del Signore degli Anelli, è un volume che piace tanto anche a me
ma che non ho perché ultimamente chi lo mette in vendita lo sta facendo a peso d'oroadesso ce l’ho. :)Per consolarmi mi sono realizzato una copia della sopracoperta e l'ho messa su un'altra edizione che avevo. :D
In ogni caso non farti fermare da Gnomi, da Elrond Gnomezzo, dalla Gente Pulchra e da Thorin Ochenscudo; le differenze con la revisione di Quirino Principe sono minime. Ho recentemente letto l'edizione Astrolabio, che è la stessa e l'ho trovata comunque bellissima. :)
Grazie sono molto contento dell’acquisto spero arrivi presto.
Quel volume del '71 me lo sono regalato proprio per la congiuntura di date e devo dire che l’ho pagato un tubo rispetto ai prezzi che vedendo in giro per lo stesso volume. Mi pare di averlo pagato qualcosa come 130€. Un quarto di quel che lo vedo adesso.
Eh lo so che non dovrei farmi scoraggiare dalle differenze. Ma gnomi… brrr.
Eh eh. Considera che, quando Tolkien ha scritto lo Hobbit anche gli Elfi nella cultura popolare erano una sorta di fatine con le ali, tipo i folletti. Proprio Tolkien ha contribuito a renderli quelli che oggi conosciamo tutti (anzi, ricordo di una sua considerazione nelle Lettere in cui si pentiva di aver utilizzato proprio quel termine).
Quindi, tutto sommato, non mi sento di colpevolizzare eccessivamente la principessa Alliata. :)
Sì so che ci fu una diatriba tra il termine gnome ed Elf con la vittoria poi di questo
L'edizione che hai tu avrebbe già dovuto avere Elfi. Ma, in fase di stampa, uno zelante collaboratore della Rusconi ha pensato di rimettere gli Gnomi. Credo che solo dalla terza stampa sia tornato il termine più recente. :)
No, credo dalla quarta perché la mia è una terza edizione di aprile 1971 e c’è ancora gnomo e non elfo ♂️
Allora hai ragione. L'ultima di quelle edizioni ha gli Elfi. Pensavo fossero tre, invece sono quattro. :)