Ciao ciao libri!

Un paio di giorni fa ho pubblicato un articolo intitolato “Tutti i miei libri”, e alcune ore più tardi l’ho tirato giù. Cos’è successo? È successo che curiosamente, proprio quel giorno, il sito di print-on-demand che utilizzo da sempre per stampare i miei volumi mi ha chiuso l’account.

Il motivo ufficiale non lo conosco, perché non rispondono più alle email, ma lo posso facilmente ipotizzare. Lavoro spesso con materiale “delicato” – e con “delicato” intendo Tolkien – per cui è molto probabile che sia incappato in qualche loro controllo a campione sui diritti d’autore.

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Gigva cuoreacciaio Gigva…

Introduzione

Per mia grande fortuna, e probabilmente anche perché non sono nato in una famiglia col maggiordomo, non ho mai avuto passioni economicamente gravose. Ho tuttavia numerosi piccoli hobby che, per quanto contenuti e mai portati all'estremo, nel complesso hanno contribuito a tenermi sempre in bilico tra l'avere un tetto sopra la testa e andare a vivere sotto un ponte.

Il mio amore per Tolkien risulta molto evidente dalle pagine di questo blog. Anche quello per i mattoncini Lego traspare dagli articoli meno recenti (ma rimane comunque latente e mi spinge a piccoli grandi acquisti di tanto in tanto).

Ciò a cui credo di non aver mai accennato è il profondo affetto che nutro per i robottoni anni '70.

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Buone Feste 2024!

In te c’è più di quanto tu creda, figlio dell'Occidente gentile. Ci sono coraggio e saggezza, dosati in giusta misura. Se fossero più numerosi tra noi coloro che preferiscono il mangiare, il ridere e il cantare all’accumulare oro, questo mondo sarebbe più lieto.

Lo Hobbit – J.R.R. Tolkien

L'Atlante degli Hobbit 2.0

Nota

Questo articolo è un aggiornamento della mia personale edizione dell'Atlante della Terra di Mezzo, realizzata nel 2023. Ti consiglio di leggere prima questo articolo, in modo da avere un'idea più precisa dei contenuti.

Un annetto fa ho portato a termine un progettino molto ambizioso. Volevo tradurre in italiano le tavole del magnifico Atlante della Terra di Mezzo di Karen Wynn Fonstad, perché nessun editore italiano (Rusconi e Bompiani) si è mai impegnato a realizzare una pubblicazione completa nella nostra bella lingua. È nato in questo modo l'Atlante degli Hobbit.

Apportava numerose migliorie al volume originale, ma presentava un piccolo difetto: l'ho realizzato alcuni mesi dopo la mia annuale rilettura dello Hobbit e del Signore degli Anelli. L'idea di fondo era avere un reading companion da affiancare ai due romanzi, che rappresentasse un comodo riferimento per quanto riguardava la geografia dei luoghi, lo svolgimento di eventi e battaglie e gli spostamenti dei diversi gruppi di protagonisti.

Quest'anno mi sono accorto che l'ordine dei capitoli non andava bene. Karen li aveva organizzati per importanza, quindi località come Lothlórien, Minas Tirith, Isengard e compagnia bella comparivano prima di altre secondarie, e questo mi obbligava a saltare in continuazione qui e là all'interno dell'Atlante.

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Ex libris VI – Ultimo capitolo

Eccoci qua, con l'ennesimo capitolo della mia infinita Avventura con gli ex libris… Non c'è niente da fare, quando non sono completamente soddisfatto di qualcosa, va a finire che continuo a rimetterci mano nel corso del tempo, e questa sta diventando una vera e propria barzelletta.

Nelle puntate precedenti…

Il presente articolo appartiene a una serie di post dedicata al mio tortuoso percorso di ricerca di un ex libris accettabile per la mia personale libreria. Ognuno è auto conclusivo e può essere letto indipendentemente dai precedenti, ma è possibile seguire l'intera trama leggendoli nel corretto ordine cronologico.

L'ultima revisione, che mi era parsa tanto bella un paio di anni fa1Perlomeno è passato un po' di tempo!, si è rivelata una grande cazzata. Innanzitutto perché della data di aggiunta alla libreria non frega praticamente a nessuno, nemmeno a me (ho comunque queste informazioni in un database), e poi perché è scritta talmente piccola che a ogni nuovo libro avrei dovuto stampare e ritagliare l'ex libris, con grande spreco di tempo e di carta. Inoltre mi sono reso conto che l'inchiostro della mia stampante non viene completamente assorbito da alcune tipologie di carta patinata e potrebbe macchiare leggermente la pagina di fronte (fortunatamente è accaduto solamente con l'edizione del Signore degli Anelli di Fatica, che è stampato su una carta lucidissima).

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La nuova traduzione dello Hobbit

TL;DR: una traduzione accurata? Sì. Mi piace? No.1"TL;DR" in inlgese significa "[articolo] troppo lungo, non l'ho letto". In sostanza è un velocissimo riassunto per chi è troppo pigro per sbattersi.

In questi giorni Bompiani ha pubblicato una nuova traduzione dello Hobbit di J.R.R. Tolkien. La precedente, a opera di Elena Jeronimidis Conte (da questo momento E.J.C.), risaliva al 1973 ed era stata parzialmente revisionata da Caterina Ciuferri agli inizi del nuovo millennio.

Dopo che la più recente edizione del Signore degli Anelli di Ottavio Fatica aveva ridefinito buona parte della nomenclatura, era solo una questione di tempo prima che si corresse a uniformare anche il fratellino minore. Così è stato (più o meno).

Ho diviso questa lunga recensione in due grandi sezioni: una visione oggettiva, dove ho cercato di analizzare il nuovo approccio editoriale senza lasciarmi condizionare dal mio parere personale, e una nella quale il mio punto di vista emotivo corre a briglia sciolta.

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Proprietà di Robin Masters

I Playmobil mi sono sempre stati antipatici. Non saprei spiegarne esattamente il motivo, magari è perché sono un prodotto tedesco e i tedeschi non sono particolarmente celebrati per le loro velleità artistiche.

È curioso perché in realtà ne ho avuti tanti da piccolo. E li ho tuttora perché non butto mai via niente.

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L'intelligenza artificiale non conquisterà il mondo

Sono passati quasi due mesi dal mio (definitivo?) addio a smart watches, fitness bands, diavolerie futuristiche da polso e devo ammettere che, molto sorprendentemente, non ne ho sentito affatto la mancanza. Certo, ancora oggi, al suono di qualche notifica sul cellulare, di tanto in tanto il polso si solleva automaticamente e mi ritrovo ad ammirare il mio piccolo Casio; che mi sorride mostrandomi la data e l'ora correnti. :)

Oggi ho fatto un ulteriore passo in avanti in direzione di una vita più libera dalle costrizioni tecnologiche, e ho abbandonato i social network. Beh, no… non tutti, perlomeno non in maniera assoluta (YouTube è ancora insostituibile).

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Io e le traduzioni di J.R.R. Tolkien

I libri classici non necessitano di nuove traduzioni. Sono stati localizzati nella nostra lingua decine di anni fa, qualcuno addirittura secoli fa, e la loro lettura continua a donare meraviglia a prescindere dall'inevitabile evoluzione (o, nel caso della nostra era, involuzione) che una lingua subisce nel corso del tempo.

È difficile trovare qualche bel racconto che sia stato tradotto male. Non impossibile, eh… per esempio Peter Pan è un supplizio da leggere; principalmente perché tutto è stato trasposto alla lettera, anche proverbi e modi di dire tipicamente inglesi che qui da noi suonano sconosciuti. Però alla fine Peter Pan non è un grande libro (anzi, a dirla tutta è anche piuttosto inquietante e disturbante), e non è nemmeno più un classico, visto che nell'immaginario popolare il personaggio e la sua storia hanno assunto connotazioni decisamente (più) positive grazie soprattutto al lavoro di epurazione svolto da Walt Disney.

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Il peggiore viaggiatore nel tempo di tutti i tempi

Mettendo ordine in soffitta è spuntato un vecchio diario. Non è mio… o, perlomeno, non ricordo di averlo scritto io, nonostante il nome non mi suoni affatto sconosciuto. Di una cosa sono certo però, sembrerebbe trattare di viaggi nel tempo.

Il cinema e la letteratura ci hanno abituati ad avventure straordinarie, tra le meraviglie del passato e le promettenti scoperte che il futuro riserverà all'umanità. Dopo averne sfogliato alcune pagine, mi sono tuttavia reso conto che questo sembrerebbe essere un resoconto (un punto per chi apprezza le allitterazioni) particolarmente sfigato: il protagonista si muove, sì, tra le pieghe del tempo, ma lo fa in modo del tutto involontario e incontrollato.

Possiamo dire che sia egli stesso una vittima del tempo.

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Aliens AMM 2.0

Introduzione

Quando un anno fa ho realizzato gli AMM di Alien e Aliens – scontro finale, ho dato tantissimo amore alla prima pellicola e soltanto una asettica stretta di mano alla seconda.

La verità è che nel primo caso si trattava di un taglia e incolla piuttosto elementare, mentre la Director's Cut del seguito, che è francamente l'edizione migliore, qui in Italia non ha mai avuto la localizzazione audio delle scene aggiuntive.

Già… Un film così iconico e celebrato, rilasciato nel corso dei decenni in innumerevoli trilogie, quadrilogie, edizioni speciali per super collezionisti, è da sempre incompleto (e sempre lo sarà). I 17 minuti di video extra non sono mai stati doppiati e noi italiani ce li dobbiamo sorbire con tristi (e piuttosto scadenti) sottotitoli forzati.

Nel precedente AMM mi sono limitato a ridoppiare tutto io, anche Sigourney Weaver e Newt (la bambina). La giustificazione che mi sono dato è che, per quanto ridicolo e terribile sia venuto, era comunque meglio dell'improvviso cambio di lingua (perché è francamente un lavoro fatto con l'accetta). Durante la mia visione annuale di questi capolavori mi sono detto che no, nemmeno così poteva andare.

Allora ho rifatto tutto da capo…

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Libero!

Questo nella foto è il leggendario Casio A700 del 1982, anche soprannominato "Willy il Coyote" perché all'epoca è stato l'orologio più sottile al mondo. È piuttosto celebre nell'ambiente del collezionismo perché indossato da Roger Moore (ex 007) il giorno in cui nella vita reale ha sventato una cruenta rapina all'aeroporto di Monaco, e l'orologio stesso ha deviato una pallottola destinata al proprietario. La cassa e il cinturino sono in argento sterling e il valore attuale si aggira intorno ai 6.000 euro. E io ne possiedo uno!

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La Cronologia della Terra di Mezzo

Nota

Tutte le copie della Cronologia sono state consegnate ai rispettivi nuovi proprietari e non ne ho più a disposizione.1Terminate queste non ne realizzerò mai più altre (perlomeno in questa forma), perché richiedono troppo tempo e troppo lavoro; e anche troppe monete d'oro per via della stampa multipla (leggi sotto).

Se sei comunque interessato ad averne una copia, contattami perché mi sono venute alcune idee per poterla stampare in un formato leggermente differente ma più semplice da realizzare.

Allora, il progetto è nato in questo modo: da svariato tempo valutavo l'idea di realizzare dei segnalibri con una piccola timeline degli eventi importanti accaduti nella Terra di Mezzo, durante il periodo in cui sono ambientati i due libri più celebri di Tolkien.

Solo… che cosa si può mettere in pochi centimetri di carta? Praticamente niente. Ho pertanto pensato a una striscia molto più lunga, magari piegata a fisarmonica, in cui far stare tutto.

Ho preso la cronologia della Terra di Mezzo che avevo realizzato con la Supermappa (e poi perfezionato nella Supermappa di Christopher), l'ho resa ancora più completa per includere curiosità del tipo in quale data Frodo e Sam entrano a Mordor? Oppure in quale giorno Bilbo trova l'Anello?

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SOTC pixelart box cover

Non possiedo l'edizione fisica di Shadow of the Colossus per Playstation 4 perché ho acquistato l'edizione digitale. E possiedo l'edizione digitale perché i maledetti incapaci di Sony, pur avendo promesso che l'edizione speciale del gioco sarebbe arrivata in Italia, non hanno mai mantenuto la promessa; e la versione normale aveva una cover bruttissima.

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La mappa di Shadow of the Colossus

Uno dei videogiochi a cui ho giocato di più in vita mia (forse addirittura più di Diablo 1) è Shadow of the Colossus, un titolo che, per quanti link possa provare inserire nell'articolo, non renderanno mai un'idea generale dell'esperienza emotiva che è in grado di regalare a pochi, fortunati giocatori.

Per cui non ci proverò. Se conosci SOTC sai cosa intendo, altrimenti guarda le immagini che seguiranno, magari ti faranno venire la voglia di provarlo.

Un giorno mi è venuta voglia di dedicargli una mappa. Per inciso, nel gioco ce n'è già una ma, per quanto artisticamente molto bella, è piuttosto confusionaria. Tra l'altro parte completamente coperta dalle nuvole (vedi sotto), per poi aprirsi piano piano, e aggiungere dettagli man mano che si progredisce nella storia.1Non fare caso alla qualità delle immagini, le ho trovate al volo su Internet e non avevo voglia di elaborarle. Ma rendono l'idea.

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G.L.d.M.

Ok, affrontiamo subito l'elefante nella stanza: G.L.d.M. significa Glande Liblo di Minchiate, ed è una raccolta di un sacco di cretinate che ho realizzato nell'arco di una ventina di anni.

Oh, ragazzi, mica posso sempre fare cose serie, no? Questo articolo, però, non si concentrerà sui contenuti (perché è pura idiozia e mi vergogno) ma sull'esperienza e il divertimento che ho sperimentato durante la realizzazione.

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…Continuavano a chiamarlo Trinità AMM

Nel Bel Paese, perlomeno fino all’arrivo delle tecnologie digitali e del formato Blu-ray, che hanno finalmente consentito di preservarle in eterno a un livello qualitativo molto generoso, parecchi film hanno vissuto storie alquanto travagliate.

Il primo esempio che mi viene in mente è Aliens, il cui passaggio sui media moderni è stata un'autentica rovina. Chi si è occupato di (re)inserire le scene extra non si è preso nemmeno il disturbo di (ri)doppiarle nella nostra lingua (come, invece, era avvenuto con quelle del primo film), e ai posteri è stato consegnato un terribile Frankenstein incompleto.

Vabbè”, dirai, “non c’erano i soldi, non si è riusciti a trovare i doppiatori originali. Erano rimasti senza benzina. Avevano una gomma a terra. La tintoria non gli aveva portato il tight. Era crollata la casa. C'era stato un terremoto. Una tremenda inondazione. Le cavallette…”. Ok, ci poteva stare.

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Christopher 2.0

Quando J.R.R. Tolkien ha pubblicato per la prima volta Il Signore degli Anelli, lo ha corredato di tre splendide mappe disegnate dal figlio Christopher. La più famosa, quella che ritrae la Terra di Mezzo in tutto il suo splendore, è stata realizzata in fretta e furia (in circa 24 ore) a causa di ritardi e tempi di pubblicazione strettissimi.

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Addio. Anzi, no.

Ovvero, come perdere due giorni per risparmiare 200 euro, e poi spendere comunque 200 euro per quieto vivere.

Benché in una realtà parallela io sia una persona ricchissima, talmente facoltosa che il mio maggiordomo è la seconda persona più ricca del mondo e il mio giardiniere la terza, mi è stato comunque fatto dono di una natura considerevolmente parsimoniosa. Ogni singolo giorno escogito nuovi sistemi per non bruciarmi il capitale e precipitare così al quarto o al quinto posto nella classifica; sarebbe disonorevole e indecoroso, soprattutto nei confronti dei miei pretenziosi dipendenti.

Lunedì mi arriva la notifica che entro due settimane l’hosting di lemonskin, ovvero tutto ciò che serve a tenere in piedi il sito qui presente, sarebbe giunto a fine mandato, e avrei dovuto rinnovarlo per non farlo sparire per sempre. Ogni volta è un circo a tre piste perché, quando ti abboni a un servizio di questo tipo (ma sfortunatamente vale anche in altri ambiti della vita), riesci sempre a strappare un prezzo molto conveniente. Quando si arriva alla scadenza, i prezzi raddoppiano. Così, puntualmente, sono solito preparare le valigie e cercare nuovi lidi.

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"Buffa inoche!"

Bevendo mezzo litro di birra corposa, per le successive due ore il tuo tasso alcolemico sarà due volte quello massimo consentito per legge.

Sardegna, 23 maggio 2024. Cioè il primo giorno di vacanza sull’isola dalle acque color smeraldo. L’occasione è l’annuale ritrovo dei fratelli del corso AUC; per la precisione il trentesimo anniversario da quella lontana, rovente estate del 1994.

Una cosa importante, insomma.

Così importante che, con il permesso – e in compagnia – di Mian, ho deciso di approfittarne e prolungare la permanenza in terra straniera, per visitarla più o meno tutta al termine della reunion.

Siamo a cena. Non è la cena ufficiale, non ancora. Quella ci sarebbe stata il giorno dopo e sarebbe stata devastante; questa era una prova tecnica di ingozzamento, in attesa che gli aerei paracadutassero in loco tutti i partecipanti.

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